di Gabriella Lax - Da un lato che c'è il vicepremier leghista Matteo Salvini che rilancia la flat tax, dall'altro il vicepremier pentastellato che ripropone il salario minimo orario per tutti i cittadini europei. Due ipotesi che creano un grande fermento, tra pro e contro.
Flat tax famiglie
Si tratterebbe di una "rivoluzione epocale". Così Salvini battezza la Flat tax che abbraccerebbe anche le famiglie, bocciando i numeri dettati dalla simulazione del ministero dell'Economia che parla di 60 miliardi. Il ministro invece incalza: «Con questa manovra economica siamo già riusciti ad avvantaggiare tantissimi artigiani, partite Iva, commercianti, piccoli imprenditori, liberi professionisti, chi fattura fino a 65 o 100mila euro. Nel 2019 vogliamo entrare anche nelle case delle famiglie dei lavoratori dipendenti italiani».
L'idea è quella di una flat tax con deduzione di 3mila euro per i redditi fino a 35mila e due aliquote al 15 e 20 per cento (sopra e sotto 80mila euro di reddito). Ipotesi che Di Maio non boccia in partenza, tuttavia cauto avverte: «L'importante è non fare promesse sul modello Berlusconi. Insieme troveremo una soluzione».
Salario minimo europeo
Intanto anche il leader dei 5 Stelle ha le sue idee e pensa al rilancio del salario minimo europeo. A margine di un viaggio a Zagabria evidenzia: «L'Europa deve cambiare prima di tutto dandosi una ragione di esistere: rimettere al centro i lavoratori». Da qui l'idea del «salario minimo orario per tutti i cittadini europei, perché se non hai un salario minimo non sei più un lavoratore ma uno sfruttato». Ma non è tutto. Di Maio, sempre a proposito del viaggio ha rilanciato dal suo profilo Facebook
: «Una giornata piacevole e costruttiva, per continuare a lavorare sui temi in vista delle prossime elezioni europee, a partire dalla difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori di tutta Europa stabilendo un salario minimo europeo». • Foto: 123rf.com