di Gabriella Lax - Il decreto "sblocca-cantieri" dovrebbe approdare domani, mercoledì 20 marzo, in consiglio dei ministri. La bozza, dal titolo, "Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici e misure per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali", non contiene, a quanto pare, il "condono edilizio" che tante polemiche ha suscitato nei giorni scorsi.
Sblocca cantieri, il contenuto dei 5 articoli
Nei cinque articoli (delle 23 pagine) vengono trattate le modifiche al Codice dei contratti pubblici semplificando molti passaggi ed allentando la morsa dell'Autorità anticorruzione. Stabilite nuove disposizioni sulle procedure di affidamento in caso di crisi di impresa per sbloccare le opere finite su un binario morto, con l'istituzione di uno o più commissari per gli interventi prioritari e la nomina di un commissario per la gestione delle strade siciliane, infine prevista l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle dighe.In più spuntano norme sulla semplificazione degli interventi nelle zone sismiche, misure sulle concessioni autostradali e viene decretata la fine del progetto Seimila campanili stornando i fondi residui su altri progetti.
Sblocca cantieri, manca il "condono"
Svanita nel nulla invece l'ipotesi del condono edilizio. L'ultima versione del decreto sblocca cantieri non comprende la sanatoria
sulle mini-irregolarità, l'eliminazione della soglia del 30% per il subappalto. La norma sul "condono", presentata nella precedente bozza all'articolo 37 bis non è presente nell'ultima versione. Non è prevista nemmeno l'eliminazione della soglia del 30% per il subappalto. Le modifiche contenute nell'ultima bozza eliminano solo l'obbligo di indicazione della terna dei subappaltatori. Commenta il decreto il vicepremier Luigi Di Maio: «Il problema dei condoni non esiste - spiega a proposito della sanatoria sulle mini-irregolarità -a me risulta che anche la Lega sia contraria ai condoni».