Aiga, nel focus del convegno di Cassino, incassa l'impegno del ministero e la garanzia della convocazione di un tavolo tecnico sull'equo compenso

di Gabriella Lax - L'istituzione di un tavolo sull'equo compenso, all'interno del quale i giovani avvocati dovranno fornire un contributo determinante, proprio perché sono i soggetti maggiormente coinvolti dalla tematica. A questo risultato si è arrivati nel corso del primo focus Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) sull'equo compenso, tenutosi ieri a Cassino, durante il quale si sono confrontate le componenti dell'avvocatura e della politica.

Aiga, equo compenso per tutti

La premessa di partenza è che «L'equo compenso è un problema non più differibile e che interessa tutte le professioni». Da qui l'intervento del presidente Aiga, avvocato Alberto Vermiglio: «La società ed il mondo delle professioni - ha chiarito - hanno subito un profondo mutamento rispetto all'epoca in cui fu emanato il decreto Bersani e per i giovani avvocati è fondamentale l'inderogabilità dei parametri minimi, al fine di restituire dignità ai giovani professionisti».

Aiga, dal ministero la garanzia di un tavolo sull'equo compenso

Interlocutore dell'incontro è stato il sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone che ha garantito l'istituzione di un tavolo per l'equo compenso, all'interno del quale i giovani avvocati dovranno fornire un contributo determinante, proprio perché sono i soggetti maggiormente coinvolti dalla tematica. Ancora, sempre Morrone, ha manifestato la volontà del Governo

di investire sul capitale umano, sbloccando le assunzioni nel settore Giustizia e aprendo uno spiraglio sulla geografia giudiziaria: al Ministero si aprirà quindi un confronto tecnico, numeri alla mano, sulla possibilità concreta di riaprire alcune sedi distaccate, la cui riattivazione è stata sollecitata dai colleghi provenienti dai Fori dei Tribunali soppressi. Soddisfazione da parte dell'Aiga, secondo il presidente si tratta infatti di «un segnale importante di come questa battaglia di civiltà sia oggi nell'agenda del Ministero. Noi non saremo soddisfatti sino a quando la dignità delle professioni non verrà nuovamente garantita».


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