E' quanto propone l'Anammi secondo cui dato l'aumento della morosità del 30% si potrebbe utilizzare per i pagamenti delle spese dei condomini in difficoltà la carta del reddito di cittadinanza

di Gabriella Lax - Sono sempre più i condomini che non contribuiscono alle spese degli immobili in cui abitano. Ad affermarlo, dati alla mano, è l'Anammi (Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d'Immobili).

Condominio: aumento morosità, causa recessione

Per l'Anammi è salito del 30% il numero dei condomini che non paga le spese. Sarebbero manutenzione ordinaria, costi per la pulizia e consumo dell'acqua le voci più contestate. Si parte dilazionando costantemente il pagamento delle quote dovute per le spese in condominio: si decide di saltare prima una rata, poi un'altra, poi un'altra ancora. Una volta che il debito è diventato sostanzioso onorare le quote sarà poi difficile.

Sulla tematica delicata è intervenuto Giuseppe Bica, presidente Anammi: «Che l'Italia sia in recessione, gli amministratori di condominio lo avevano già capito - evidenzia - basti pensare alle assemblee condominiali che vanno deserte per evitare di votare le delibere necessarie a far fronte a riparazioni e ristrutturazioni degli immobili, anche quando sono urgenti, o alla continua contestazione delle spese essenziali, come dimostrano le nostre rilevazioni».

Spese di condominio con la carta Rdc

E i primi a finire nel mirino sono i costi di gestione, segue la manutenzione ordinaria, pulizia del condominio e consumo dell'acqua.

"Eppure- prosegue il presidente - si tratta di attività di normale amministrazione, che consentono, nel medio periodo, di risparmiare. Si arriva persino a criticare il costo del conto corrente condominiale. Un atteggiamento simile si può comprendere soltanto con la crisi economica e con la conseguente paura del futuro».

A fronte di questa situazione l'Anammi si interroga sulla possibilità, per i soggetti più fragili economicamente, di impiegare la "Carta rdc", ovvero il bancomat del reddito di cittadinanza, per le spese condominiali.

«Non si tratta certo di spese per beni di lusso - afferma Bica - ma destinate alla gestione del luogo in cui viviamo. Circa 52 milioni di italiani, infatti, abitano in condominio».


Foto: 123rf.com
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