di Gabriella Lax - Si è trovato un accordo nella Conferenza Stato-Regioni, con tagli per 3.300 ex consiglieri regionali e risparmi da almeno 20 milioni l'anno.
Tagli ai vitalizi anche per le regioni
In sostanza saranno circa 400 gli ex consiglieri regionali che in base al ricalcolo contributivo avrebbero preso un vitalizio più alto, in realtà non vedranno lievitare l'assegno in base al divieto introdotto di incassare una somma maggiore di quella al momento erogata. Soddisfazione espressa dal ministro agli Affari regionali Erika Stafani che spiega l'obiettivo dell'accordo che servirà a porre «sullo stesso piano i consiglieri regionali con il trattamento dei parlamentari. Oggi, siamo in un mondo dove una certa concezione di casta non deve più esistere: siamo tutti dei lavoratori, tutti dobbiamo essere trattati in eguale maniera e tutti dobbiamo darci da fare e investire sul futuro del Paese». Un taglio definito «consistente» dalla Stefani che chiarisce, in relazione alle cifre, «sono state fatte delle proiezioni e quando avremo i dati comprensivi anche delle Regioni a statuto speciale li daremo. Considerando solo quelle a statuto ordinario, parliamo di un risparmio superiore ai 20 milioni di euro- in sintesi - è un meccanismo basato su un sistema contributivo, per cui si riceve in base a quanto è stato versato, parificando i consiglieri regionali ai parlamentari». «Giornata storica» la definisce il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio e afferma: «Dopo il taglio dei vitalizi in Parlamento, abbiamo trovato un'intesa sul taglio dei vitalizi anche nelle Regioni, dove verrà applicato il metodo contributivo, come accade per qualsiasi altra persona normale. Questo consentirà di risparmiare circa 150 milioni di euro in 5 anni. Ringrazio le Regioni per aver compreso la necessità di dare un segnale diverso».
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