di Lucia Izzo - Un pacchetto di interventi per incoraggiare l'occupazione femminile, ad esempio prevedendo l'introduzione di sgravi contributivi fino a 3mila euro all'anno per i datori di lavoro che assumono donne nel biennio 2019-2020. Lo prevede una bozza di d.d.l. di iniziativa dei parlamentari della Lega, elaborato assieme al sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon.
- Ddl produttività
- Occupazione femminile: sgravi per i datori di lavoro che assumono donne
- Produttività: tetto a 5mila euro
Ddl produttività
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Il testo, annunciato dallo stesso Durigon in occasione di un convegno CISL, dovrebbe giungere innanzi alle Camere entro il 30 di aprile: "In occasione del primo maggio - ha spiegato Durigon - vogliamo mandare un segnale al mondo del lavoro, per migliorare le condizioni dei lavoratori e aumentare la competitività delle imprese".
La bozza, in fase di ultimazione, reca anche interventi volti a spronare la produttività di lavoro e in materia di detassazione più forte del salario di produttività. Inoltre, non mancano misure inerenti il welfare aziendale.
Occupazione femminile: sgravi per i datori di lavoro che assumono donne
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Poiché il nostro mercato del lavoro si dimostra (ancora) particolarmente arretrato in materia di occupazione femminile, il d.d.l. interviene introducendo un pacchetto di misure volte a favorire le donne lavoratrici che nel nostro paese sono appena il 49,5%, rispetto al 67,7% di lavoratori uomini.
Per spronare i datori di lavoro ad assumere donne nel 2019 e 2020, il decreto introdurrebbe uno sgravio contributivo fino a 3mila euro annui per 36 mesi, da parametrare in base alla tipologia contrattuale e al profiling. Altro sgravio contributivo, sempre fino a 3mila euro annui, verrebbe altresì riconosciuto alle aziende che allestiscono sul luogo di lavoro spazi per asili nido e doposcuola.
Ancora, il testo prevede misure volte a conciliare la vita lavorativa e familiare delle donne: nel triennio 2019-2021, si mira a introdurre di un regime temporaneo di lavoro part time, correlato a specifiche esigenze familiari delle lavoratrici, da coprire con una contribuzione figurativa. I datori di lavoro che optano per l'adozione del suddetto regime agevolato, potranno beneficiare di un'esenzione dei contributi previdenziali e assistenziali per le mensilità di part time concesse.
Il d.d.l. introdurrebbe, a partire da gennaio 2020, anche contribuzioni figurative per i periodi di assenza dal lavoro legati a carichi di cura (ad es. maternità, assistenza a un parente ammalato).
A completare il pacchetto di misure, infine, emerge la proroga di opzione donna per le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2020, ovvero l'accesso anticipato alla pensione con almeno 35 anni di contributi e 58 anni d'età (59 anni per le lavoratrici autonome).
Produttività: tetto a 5mila euro
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Il d.d.l. elaborato dalla Lega si pone come obiettivo anche quello di incentivare la crescita della produttività del lavoro e dei salari. La produttività del lavoro, ovvero il valore aggiunto per ora lavorata, secondo l'ISTAT è aumentato in Italia (tra il 1995 e il 2017), con una media annua dello 0,4%, mentre in Europa e nell'area euro la crescita è, rispettivamente, dell'1,6% e dell'1,3% annui.
La bozza mira dunque a elevare l'importo del premio di produttività detassato, da 3mila a 5mila euro. Verrebbe, invece, ridotta al 5% (dal 10%) l'aliquota dell'imposta sostitutiva che si applica ai premi. Confermato, invece, l'attuale tetto di reddito di 80mila euro per avere l'incentivo.
Diversi interventi, inoltre, riguarderebbero il welfare aziendale: ad esempio, si mira a introdurre un'agevolazione fiscale e contributiva, nel limite di 10mila euro, per le somme corrisposte ai lavoratori affetti da patologie oncologiche.
Inoltre, si introducono tra le prestazioni dei piani di welfare aziendale esentasse anche i rimborsi effettuati ai dipendenti o le spese sostenute dai datori di lavoro per il mantenimento o l'assistenza sanitaria di animali domestici.
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