di Redazione - Rilanciare il principio della mutualità scolastica per i giovanissimi, per iniziare a costruire prima il 'monte contributi' e aumentare per questa via l'importo della pensione. È la proposta illustrata dal segretario nazionale dell'Ugl Pensionati, Corrado Mannucci.
Mutualità scolastica volontaria: cos'è
"La disciplina della mutualità scolastica volontaria - spiega Mannucci ad Adnkronos - nacque ufficialmente nel 1929, allorché la legge numero 17 previde l'iscrizione volontaria degli scolari, e all'articolo 11 prescrisse che le persone soggette all'obbligo dell'assicurazione per l'invalidità e la vecchiaia, a seguito dell'instaurazione di un rapporto di lavoro, avrebbero potuto sommare i contributi spettanti con quelli della previdenza scolastica volontaria".
In seguito, prosegue il segretario Ugl Pensionati, "la legge 1620 del 1938 soppresse la mutualità scolastica e ne passò la gestione alla Opera nazionale balilla, facendo salvi i diritti acquisiti. Infatti, all'articolo 5 previde che erano fatti salvi i diritti acquisiti dai soci mutualistici che alla data del 30 settembre del 1938 avevano versato contributi di 10 lire annue, anche se per una sola annualità".
Nel 1961, l'Inps, continua il sindacalista, "nel regolare gli effetti della mutualità scolastica per la liquidazione della pensione, stabilì che ogni mutualista scolastico è presunto assicurato obbligatorio dell'Inps e tale diventa effettivamente, quando entra a far parte di una delle categorie contemplate dalla legge sull'assicurazione obbligatoria".
Mutualità scolastica: i vantaggi
Allora, esorta Mannucci, "perché non riprovarci?".
"Con la riforma del sistema previdenziale pubblico - dice il segretario - è stato deciso che l'importo di ogni singola pensione sarà determinato esclusivamente da quanti contributi previdenziali ognuno avrà potuto accumulare nel corso della sua vita lavorativa che, come noto, di questi tempi non inizia certamente da giovani". Da qui l'opportunità di rilanciare "il principio della mutualità scolastica per i giovanissimi, che potrebbe diventare uno strumento di fondamentale importanza per far comprendere alle nuove generazioni che prima inizieranno a costruire il loro 'monte contributi', da agganciare ai contributi che accumuleranno quando andranno a lavorare, e maggiore sarà l'importo della pensione che potranno ricevere quando smetteranno di lavorare".
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