di Valeria Zeppilli - Nonostante la materia della responsabilità medica sia fresca di riforma (la legge Gelli è di appena due anni fa), il problema delle cause contro i medici è ancora vivo.
Alla base vi sono la circostanza che la legge Gelli è priva di tre dei sei decreti attuativi che aveva previsto e il fatto che le procedure e le regole che governano lo svolgimento delle professioni sanitarie e la gestione del contenzioso probabilmente non funzionano come dovrebbero.
Per rendersi conto della portata della questione, basti pensare che le cause per malasanità attualmente pendenti sono più di 300mila, con una crescita media di 35mila cause ogni anno.
Proposto l'arbitrato della salute
Per tentare di rendere più semplice la gestione delle cause contro i medici, a tutela non solo dei sanitari ma anche dei pazienti, il gruppo Consulcesi ha così presentato una proposta di legge volta all'introduzione di un "arbitrato della salute", che supporti una risoluzione bonaria delle controversie in materia di responsabilità medica, combatta le liti temerarie e migliori il rapporto dei cittadini con la sanità.
Le altre strade per raffreddare il contenzioso
Tale proposta di legge è stata fatta propria dal presidente della commissione sanità del Senato, Pierpaolo Silari, ed è stata presentata pubblicamente durante un incontro sul contenzioso medico-paziente tenutosi nei giorni scorsi a Milano.
L'incontro è stato anche lo spunto per riflettere sulle ulteriori strade percorribili per raffreddare il contenzioso avente a oggetto ipotesi di responsabilità medica.
Ad esempio, per il presidente dell'Omceo di Milano, Roberto Carlo Rossi, si potrebbe introdurre la certificabilità della soddisfazione dei pazienti attraverso strumenti come la tecnologia Blockchain.
Un'altra via è rappresentata dalla formazione Ecm, che, se correttamente svolta, rappresenta uno dei più importanti strumenti per il medico per proteggersi dal rischio del contenzioso.
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