Un bacio e una carezza rubati possono costare fino a 7 mila euro. E' l'esemplare risarcimento convalidato dalla Corte di Cassazione ad una ragazza calabrese Anna M. che, sull'auotobus, era stata molestata dal conducente ultracinquantenne, Luigi S. che, approfittando del fatto che erano rimasti soli sul mezzo, aveva iniziato a rivolgere alla ragazza domande sulla sua vita sentimentale, riuscendo, mentre lei scendeva, a darle una carezza sul collo e un bacio sulla guancia. L'uomo, condannato a risarcire la 'vittima' con 7 mila euro in seguito alla condanna per violenza sessuale inflitta dalla Corte d'appello di Catanzaro, ha tentato invano di fare annullare la maxi condanna risarcitoria in Cassazione, facendo leva su un vizio di forma. La Terza sezione penale, bocciando il ricorso dell'autista del bus, ha confermato la legittimità della decisione di grado inferiore, facendo notare che "la liquidazione del danno stabilito nel dispositivo della sentenza di primo grado, confermata da quella di appello, non può più costituire oggetto di contestazione in sede di legittimità". Luigi S. è stato inoltre condannato a pagare le spese processuali.
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