di Annamaria Villafrate - Giorni caldi per la riforma della giustizia. Incontri, plenum e occasioni di confronto su una materia tanto importante quanto spinosa. Lo scandalo delle nomine di Perugia ha fatto accendere i riflettori su questioni su cui si dibatte da anni, e che, a seconda del partito che si succede al Governo, assumono una veste e una rilevanza sempre diverse. Una cosa è certa, l'esigenza di riformare la giustizia è molto sentita anche se a dire il vero, non sono solo questi i temi da affrontare. Al momento gli argomenti caldi sui quali non sempre regna la pace tra lega e M5S riguardano la prescrizione dei reati, la durata delle indagini preliminari, le intercettazioni, la divisione delle carriere, i sistemi di nomina dei membri del CSM, l'indipendenza dei magistrati dalla politica e l'intrusione dei media nella vita delle persone sottoposte a giudizio.
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Per le nomine del CSM prima un sorteggio poi l'elezione
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Dopo lo scandalo delle nomine scaturito dall'inchiesta di Perugia, tutti vogliono un CMS nuovo di zecca. Per venerdì 21 giugno intanto è stato convocato un plenum straordinario il cui ordine del giorno prevede anche l'insediamento dei nuovi componenti del CSM.
Colletti del Movimento 5 Stelle vuole porre dei limiti ben precisi ai membri non togati che verranno eletti dal Parlamento. Per loro ineleggibilità e impossibilità di concorrere a molte delle cariche più importanti come quella di parlamentare, consigliere comunale, provinciale e comunale e membro della Consulta. Basta a nomine pilotate dai partiti. Prima di accedere al CSM occorrono due passaggi: ottenuta l'adesione da parte dei soggetti interessati a concorrere per la carica, prima ci sarà un sorteggio, poi si procederà alle elezioni. Modifiche anche per commissioni, sezione disciplinare e comitato di presidenza del CSM.
Riforma della giustizia: ecco cosa si vuole cambiare
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Sui temi principali della riforma della giustizia le posizioni di Lega e del M5S al momento sono distanti. Conte ha già convocato un incontro, nel corso del quale non sarà facile trovare soluzioni comuni sui campi di intervento cruciali della riforma.
Prescrizione dei reati
Il nodo più controverso che divide il Governo Giallo-Verde è il tema della prescrizione, che comporterà ancora modifiche al codice penale. Tema decisivo della riforma anche a causa dell'entrata in vigore del blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio a partire dal 1 gennaio 2020.
Dopo l'entrata in politica stop al rientro dei magistrati
Sulla questione del rientro in carica dei magistrati che si sono messi in politica Buonafede è chiaro. Dismessa la toga per fare politica il magistrato non potrà più tornare a rivestire il ruolo di terza parte imparziale. Naturalmente si stanno valutando tutti gli aspetti di una riforma del genere, prima di mettere a conoscenza dei dettagli le Camere.
Punteggi per i capi delle procure
Cambia il sistema delle nomine dei capi degli uffici giudiziari. Previsto un sistema di punteggi da assegnare ai magistrati in base a esperienze e meriti. L'obiettivo è tagliare una volta per tutte l'odioso collegamento esistente tra politica e nomine dei dirigenti degli uffici giudiziari.
Le proposte della Lega
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La Lega da parte sua ha le idee piuttosto chiare sugli altri cambiamenti da apportare al sistema giustizia, grazie alla presenza tra le sue fila della Ministra Buongiorno. Per ridurre la durata dei processi si vuole mettere mano al codice di procedura, stabilire un termine perentorio per la conclusione delle indagini preliminari e introdurre delle conseguenze di natura disciplinare e processuale per i magistrati ritardatari senza un motivo giustificato. Divisione delle carriere dei magistrati con conseguente separazione del CSM. Basta con le intercettazioni fatte con lo scopo di trovare qualcosa ad ogni costo. Stop alla possibilità di pubblicare i verbali delle fasi iniziali del procedimento penale, ma soprattutto stop alla pubblicazione di notizie sulla vita privata delle persone.
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