L'annuncio del ministro Bongiorno sul provvedimento che disciplina il procedimento di anticipazione del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici, così come previsto dal decreto legge su Rdc e Quota 100

di Gabriella Lax - Per il pubblico impiego, è pronto il decreto che anticipa la liquidazione. Ad annunciarlo è il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno.

Anticipo Tfr agli statali, ok a decreto

Si tratta del decreto che disciplina il procedimento di anticipazione del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici, così come stabilito dal decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100. Il Dpcm, frutto del lavoro di confronto con i rappresentanti degli uffici del Ministero dell'Economia e delle finanze, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Ministro per la Pubblica amministrazione e dell'Inps, dovrà essere inviato al Garante per la protezione dei dati personali e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato e, successivamente, al Consiglio di stato.

«Con questo intervento - chiarisce in una nota il ministro - si pone fine alla grave penalizzazione dei lavoratori pubblici ignorata dai precedenti governi».

Fino a 45mila euro del Tfr

I lavoratori della Pubblica amministrazione già in pensione senza aver ancora riscosso la liquidazione del Tfs/Tfr o che andranno in pensione nei prossimi mesi, compresi quelli che usufruiscono della "Quota 100", potranno ottenere, senza il vincolo del differimento, una parte o l'intero ammontare (fino a 45 mila euro) del loro trattamento di fine rapporto in un termine massimo di 75 giorni dalla domanda.

Il ministro spiega che il lavoratore, dopo aver ricevuto dall'ente erogatore del Tfs/Tfr la certificazione del diritto ad avvalersi dell'anticipazione, potrà rivolgersi direttamente ad uno degli istituti di credito aderenti all'accordo quadro Abi che, una volta ricevuta la conferma da parte dell'ente erogatore della sussistenza dei presupposti per l'anticipazione, entro quindici giorni liquiderà la somma.

In relazione alla tempistica, Bongiorno ha evidenziato che i 75 giorni non includono i tempi di presentazione della domanda da parte dell'interessato (non comprimibili, né preventivabili) ed i tempi di istruttoria interna da parte della banca (questi soggetti a riduzione e semplificazione secondo gli accordi definiti con ABI).

Dunque , l'anticipazione effettuata dall'istituto di credito si concretizza in un contratto

di finanziamento, nel quale la restituzione delle somme viene effettuata direttamente dall'ente erogatore del TFR/TFS alla banca che lo ha concesso al beneficiario. Fatta salva la possibilità per l'interessato di procedere direttamente, con oneri a proprio carico, ad un'estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento. E, conclude il ministro «Col Dpcm sono state disciplinate le modalità di attivazione e di funzionamento del Fondo di garanzia statale, che interverrà laddove l'ente erogatore sia impossibilitato a rimborsare alla banca l'importo dell'anticipo Tfs/Tfr. L'anticipazione disciplinata dal Dpcm si aggiunge alla riduzione dell'aliquota Irpef applicabile alle somme percepite a titolo di Tfs/Tfr fino ad euro 50.000 e già prevista per tutti i pensionati dal decreto legge "Quota 100"».


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