di Gabriella Lax - L'uscita di scena del procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio dà il colpo di grazia e si accelerano le attività per arrivare ad una riforma del Csm.
Dimissioni Fuzio
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L'ultimo atto dello scandalo delle toghe sono state le dimissioni da Pg di Fuzio, nel corso di un colloquio al Quirinale col capo dello Stato e presidente del Csm, Sergio Mattarella durante il quale ha chiesto «di essere collocato a riposo anticipato», con un anno di anticipo, indicando come data di decorrenza quella del 20 novembre 2019.
Secondo il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si è trattato di «un gesto di grande responsabilità, la collaborazione è stata fin dall'inizio sempre molto virtuosa e anche nell'azione disciplinare che era stata portata avanti c'era stata grande lucidità e tempestività. Prendiamo atto di questo suo passo molto importante».
Riforma Csm, tempi strettissimi
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Ma il guardasigilli poi ha fatto ulteriori dichiarazioni importanti a margine di un convegno di Movimento consumatori e Federconsumatori. Bonafede ha lasciato intendere che per la riforma del Csm «i tempi sono strettissimi». Nello specifico: «Conto di portare in consiglio dei ministri, nell'arco dei prossimi 10 giorni, tutta la riforma della giustizia: processo civile, processo penale e anche la riforma del Csm» ha detto il guardasigilli.
Caos procure, lunedì pronuncia ricusazione
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Tornando alla bufera sulle procure, ricordiamo che lunedì il Csm è chiamato a pronunciarsi sulle istanze di ricusazione presentate dal pm romano Luca Palamara nei confronti di due dei suoi giudici disciplinari. Il vice presidente del Csm David Ermini ha costituito il collegio che se ne dovrà occupare, evitando rinvii nel giudizio sulla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio.
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