di Gabriella Lax - Rivoluzione in atto per il pronto soccorso. Si passa dai nuovi codici di triage numerici (in sostituzione dei colori) e che consentiranno di smistare in maniera più particolareggiata i pazienti. E ancora tempi da rispettare meglio definiti e nuove indicazioni sulla gestione in caso di sovraffollamento. Questo è il contenuto della proposta elaborata dal ministero della Salute e comunicata alla Regioni per rivedere l'accesso alle emergenze negli ospedali.
Come cambia il pronto soccorso
A seguito della presentazione delle linee guida, entro fine mese, la Conferenza Stato Regioni, dopo aver apportato qualche modifica, dovrebbe dare l'ok al Piano per la gestione del sovraffollamento dei Pronto soccorso, frutto del lavoro del tavolo tecnico istituito dal ministero della Salute.
Il primo grande cambiamento riguarderà i codici per la definizione delle priorità. Apripista nella sperimentazione è stata la regione Lazio. Dopo l'estate partirà ufficialmente. Abbandonati il rosso, il giallo, il verde ed il bianco, le criticità differenti avranno dei codici numeri diversi. Ai numeri verrà affiancato un limite di tempo massimo d'attesa. «L'implementazione della codifica a 5 codici numerici di priorità e il conseguente superamento della codifica con i codici colore dovrà avvenire progressivamente entro 18 mesi dalla pubblicazione del presente documento» si legge nel provvedimento in esame.
Al numero "uno" ossia il caso di emergenza deve essere consentito al paziente l'accesso immediato: per il numero "due", ossia un'urgenza che contempla il rischio di compromissione di funzioni vitali o condizione stabile con rischio evolutivo o dolore severo, l'accesso deve avvenire entro 15 minuti; il tre e il quattro, contemplano urgenze differibili o urgenze minori, in questi casi l'accesso è o da 60 a 120 minuti. Nel primo caso però serviranno prestazioni complesse, nel secondo, invece, semplici meno specialistiche. Infine il cinque, ovvero la non urgenza per il quale viene considerata un'attesa massima di 240 minuti.
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