di Gabriella Lax -«La libertà d'informazione si garantisce e si riconosce, prima di tutto, assicurando la dignità professionale ai giornalisti» secondo il ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede. E proprio di equo compenso ai giornalisti si è discusso al ministero della Giustizia, con l'impegno da parte del ministro a colmare il vuoto normativo sui parametri per il compenso dell'attività giornalistica.
Giornalisti ed equo compenso
Alla riunione erano presenti, come riporta Gnewsnline, il quotidiano del ministero della giustizia, i vertici tecnici di via Arenula, il sottosegretario Jacopo Morrone, il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna e Mattia Motta segretario generale aggiunto della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana).
Proseguendo nel suo intervento, il Guardasigilli ha evidenziato: «Un cronista che viene pagato anche solo 3 euro per ogni articolo, non potrà mai essere libero, caratteristica fondante della professione per poter dare ai cittadini una piena e corretta informazione che è la base di ogni democrazia».
Per Morrone: «La questione dell'equo compenso è più che mai attuale per tutti gli Ordini vigilati e necessita di un intervento urgente. Per i giornalisti, in particolare, emergono situazioni lavorative davvero poco dignitose per professionisti che hanno grandi responsabilità connesse alla loro attività, per il cui esercizio sono essenziali equilibrio e obiettività, oltre a conoscenze approfondite e formazione continua. Valuteremo le istanze dell'Ordine con attenzione e disponibilità, considerando in primo luogo la necessità di valorizzare e dare certezze a questi professionisti su parametri condivisi per quel che riguarda i compensi spettanti per il loro lavoro».
Sull'argomento si ritornerà a parlare da settembre quando il Ministero presenterà una proposta di modifica legislativa.
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