di Gabriella Lax - La soluzione per i casi di sovraffollamento nelle carceri è quella di avere a disposizione più posti detentivi. Il resto sono risposte che non risolvono il problema. Così il ministro della giustizia Alfonso Bonafede in commissione Giustizia del Senato nell'enucleare la sua relazione sulla situazione carceraria, sulla magistratura onoraria e sull'organico della magistratura e dell'amministrazione.
Bonafede, i numeri delle carceri italiane
Con dati riferiti al 16 luglio 2019, riporta Gnewsonline, il quotidiano di via Arenula, «la popolazione carceraria è di 60.320 detenuti su 46.782 posti disponibili, - afferma il guardasigilli - per un tasso di sovraffollamento del 128,94%. Però, «lo spazio minimo accettabile per l'ordinamento italiano risulta maggiore anche rispetto a quasi tutti gli altri Paesi Ue». Il ministro ha poi ricordato il «continuo monitoraggio della situazione dei detenuti da parte del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria». Per quanto riguarda i detenuti stranieri, il Guardasigilli ha precisato che la percentuale di questi ultimi nelle strutture italiane si attesta - al 31 maggio 2019 - al 33, 53% del totale. Secondo Bonafede, sono dati che ripropongono «la rilevanza che in chiave deflattiva può svolgere la strategia tesa a ridurre quanto più possibile il numero di detenuti stranieri, con il loro trasferimento, in modo da fargli scontare la pena nel Paese d'origine, grazie alla sottoscrizione di trattati o accordi bilaterali».
Bonafede su edilizia penitenziaria, no a svuotacarceri
«Per affrontare la situazione del sovraffollamento in modo credibile - afferma il ministro a proposito di edilizia penitenziaria - occorre puntare all'incremento dei posti detentivi e non su scorciatoie comode, come quella rappresentata dai provvedimenti svuotacarceri, che eludono il problema senza mai risolverlo, a detrimento del principio della certezza della pena.
Entro il 2019 sono previsti mille posti disponibili in più nelle strutture penitenziarie italiane». Per perseguire questo obiettivo è in attuazione «un serio piano di rilancio dell'edilizia giudiziaria, come dimostra il significativo stanziamento delle risorse fortemente voluto dal Governo». Le novità abbracciano anche interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e il riutilizzo di strutture demaniali dismesse. Per innalzare il livello di benessere della popolazione carceraria, è stato previsto il progetto dei video-colloqui attraverso la piattaforma Skype e quello di 'Mi riscatto per' per la rieducazione e il reinserimento sociale e lavorativo". Per quanto riguarda Icam (Istituti a custodia attenuata) «Non vi è un problema sovraffollamento - spiega Bonafede - piuttosto, il nodo critico riguarda la distribuzione sul territorio. Vi sono 30 milioni in bilancio per la realizzazione di 3 nuovi Icam, di cui uno a Bagnoli». Il Guardasigilli ha sottolineato come sia «fondamentale lavoro svolto dagli agenti della Polizia Penitenziaria, anche in ottica di prevenzione di rischi legati al terrorismo e alla criminalità organizzata». Infine, riguardo gli organici della magistratura e del personale amministrativo: «Non esistono riforme a costo zero. Il Governo ha scelto di fare uno sforzo enorme e senza precedenti sulle risorse e sul personale. Nel 2019 sono stati assunti 338 nuovi magistrati già immessi nella funzione e si sono conclusi ulteriori due procedure concorsuali». E per ciò che concerne la riforma della magistratura onoraria Bonafede ha ricordato l'impegno del ministero per rispondere alle esigenze della categoria: «ll ddl ha già avuto l'ok della Ragioneria dello Stato e ora inizierà l'iter parlamentare in Senato. Il provvedimento consente di restituire piena dignità a una componente fondamentale del sistema giustizia».