di Valeria Zeppilli - A breve, la lotta all'evasione fiscale verrà condotta con uno strumento in più: il risparmiometro.
La fase sperimentale, infatti, è in dirittura di arrivo e dal 2020 dovrebbero partire i controlli veri e propri dell'Agenzia delle entrate tramite tale nuovo strumento.
In tal modo, lo Stato spera di recuperare, per il 2019, 14,2 miliardi di euro.
- Risparmiometro: chi rischia di più
- Risparmiometro: i controlli dell'algoritmo
- Un consiglio: specificare sempre i passaggi di denaro
Risparmiometro: chi rischia di più
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Le indagini del risparmiometro, come anticipato da ItaliaOggi, riguarderanno tutti i contribuenti, sia persone fisiche che persone giuridiche.
Il rischio maggiore lo correranno coloro che dichiarano redditi molto bassi o nulli, ma che in realtà hanno delle cifre considerevoli sul proprio conto corrente: saranno queste, infatti, le prime "vittime" del nuovo strumento di controllo a disposizione dell'Agenzia delle entrate.
Risparmiometro: i controlli dell'algoritmo
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Il risparmiometro, in pratica, si basa su un algoritmo che incrocia i dati dichiarati al fisco con le giacenze e i risparmi e, se tra essi vi è una notevole incongruenza, fa scattare gli accertamenti del fisco.
Chiaramente, tutti i contribuenti interessati dalle contestazioni avranno modo di difendersi e di giustificare tale discrepanza, dimostrando che essa non è riconducibile a forme di evasione fiscale.
Un consiglio: specificare sempre i passaggi di denaro
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Per "avvantaggiarsi" ed evitare ingiuste accuse di evasione, il primo e fondamentale consiglio è quello di giustificare sempre i passaggi di denaro.
Occhio, quindi, alle causali dei bonifici e a cosa si dichiara all'operatore di sportello quando ci si reca in banca per versare contanti.
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