di Gabriella Lax - Una giornata di astensione per dire "no" all'allungamento sine die dei tempi del processo penale. A stabilirlo è stato l'Organismo Congressuale Forense.
- Ocf, sciopero per il 25 ottobre
- Riforma prescrizione, Malinconico: «gravissime conseguenze»
- Le critiche dell'avvocatura alla riforma contenuta nella Spazzacorrotti
Ocf, sciopero per il 25 ottobre
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Contro la riforma della prescrizione, pronta ad entrare in vigore dal primo gennaio 2020, dopo l'astensione proclamata dai penalisti, anche l'Ocf ha programmato per il prossimo 25 ottobre una giornata di astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria e in ogni settore della giurisdizione.
L'Ocf aveva già aderito allo sciopero di una settimana, dal 21 al 27 ottobre, proclamata dall'Unione camere penali italiane. Quindi, mentre i penalisti si asterranno dalle attività per tutta la settimana, il 25 ottobre toccherà a tutti gli avvocati scioperare.
Leggi Penalisti in sciopero contro l'abolizione della prescrizione
Riforma prescrizione, Malinconico: «gravissime conseguenze»
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«L'entrata in vigore della riforma della prescrizione avrebbe gravissime conseguenze sui diritti fondamentali dei cittadini - afferma il coordinatore dell'Ocf Giovanni Malinconico in una nota - è ferma e consapevole convinzione che il grave problema della intollerabile dilatazione dei tempi del processo penale, come di quello civile, possa trovare soluzione solo con opportune riforme processuali e, soprattutto, con l'assegnazione alla giustizia di adeguate risorse umane ed economiche rivenienti dalla fiscalità generale, come affermato dal Manifesto dell'Avvocatura Italiana promosso da Ocf lo scorso Aprile».
Le critiche dell'avvocatura alla riforma contenuta nella Spazzacorrotti
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La normativa a cui il coordinatore fa riferimento è contenuta nella cosiddetta legge Spazzacorrotti che, sin dal primo momento, aveva suscitato il malcontento dell'avvocatura. «Si determinerebbe insanabile incertezza riguardo al periodo di svolgimento dei processi penali in appello ed un allungamento sine die dei tempi di definizione, compresi i procedimenti in cui l'imputato sia stato assolto in primo grado», questa la principale critica al provvedimento. L'Ocf ha sottolineato «la disponibilità a riprendere il percorso di dialogo per arrivare in tempi stretti alla definizione delle più adeguate misure normative per ridurre l'arretrato i tempi di definizione dei processi pendenti, ferma l'imprescindibile necessità che siano abrogate le disposizioni che inibiscono il corso della prescrizione penale».
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