di Gabriella Lax - È trascorso un anno e mezzo dall'introduzione del Regolamento europeo per la protezione dei dati, ad esserne maggiormente toccati però non sono stati i colossi del web, piuttosto le piccole e medie imprese. Ulteriori cambiamenti però sono in agguato con l'introduzione di nuove norme.
- Cosa prevede il nuovo regolamento e-privacy
- E- privacy, le norme non convincono
- Manca l'approccio normativo asimmetrico
Cosa prevede il nuovo regolamento e-privacy
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Il nuovo Regolamento e-privacy prevede una disciplina adeguata ai nuovi mezzi di comunicazione e in linea al Gdpr, di cui abbraccia anche il concetto di uniformità normativa e applicativa in tutti i Paesi dell'Unione. L'art.8.1, affrontando il tema dei cookie, stabilisce che l'installazione degli stessi sul device dell'utente potrà avvenire a condizione che il consenso sia espresso e informato. Non sarà dunque prevista la possibilità di ricorrere allo scroll della pagina web per esprimere il proprio consenso al trattamento.
E- privacy, le norme non convincono
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Dopo l'esame del testo allo studio del Consiglio Ue sul nuovo regolamento sulla e-privacy il provvedimento «così com'è non è pronto per diventare un approccio generale» e così non passa l'esame delle compagnie di telecomunicazione rappresentate dalle associazioni Etno, Gsma e Cable Europe.
Manca l'approccio normativo asimmetrico
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Secondo quanto comunicano le società «persistono disaccordi su questioni fondamentali circa l'impatto della proposta su varie parti dell'economia digitale», tra di esse, si evidenzia, in particolare, uno sbilanciamento normativo tra operatori europei e il restante scenario. Manca un «approccio normativo asimmetrico all'uso dei dati sulla posizione GPS soggetti al GDPR rispetto ai dati sulla posizione 'mobile' che ricade sotto le regole sulla e-privacy. Influenzando negativamente la capacità del settore delle tlc di innovare e competere con i fornitori di app e di sistemi operativi mobili».