di Gabriella Lax - Tra gli emendamenti approvati alla legge di bilancio che domani approderà in aula probabilmente blindata dalla fiducia, anche la proposta di posticipare dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l'elettricità e il gas.
Arera spinge per uscita graduale
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La commissione Bilancio del Senato, nell'esaminare la finanziaria 2020, ha approvato il sub-emendamento presentato da Elisa Pirro (M5S) che fa slittare di quasi due anni, al primo gennaio 2022 (attualmente il termine fissato è primo luglio 2020) l'uscita definitiva dalle tariffe tutelate. Dunque si allungano ulteriormente i tempi per la fine del servizio di maggior tutela nei mercati luce e gas. Nei giorni passati, anche l' Authority per l'energia era tornata a sottolineare l'esigenza di un'uscita graduale dal mercato tutelato. E lo aveva fatto in una segnalazione inviata a governo e Parlamento.
Il compito del Mise
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Compito fondamentale, in questo passaggio, sarà quello affidato al Mise, di assicurare un ingresso consapevole dei clienti finali. Nell'emendamento si legge che sarà il ministero dello Sviluppo Economico, sentita l'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente e previo parere delle commissioni parlamentari competenti, a scrivere il passaggio con un decreto che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge. Il provvedimento stabilisce le modalità e i criteri dell'ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali «tenendo conto della necessità di concorrenza, pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato».
Uscita che, si legge nel testo, avverrà per tutti alla stessa data, sia per i clienti domestici sia per le piccole imprese, quindi senza quella gradualità che, invece, si trovava nella proposta "concorrente" del Pd. Quest'ultima, ricordiamo (sub-emendamento presentato da Stefano Collina), ipotizzava di uscire in diverse tappe tra 2021-2022, iniziando dalle imprese con potenze impegnate sopra 16,5 kW.
L'albo dei venditori
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Allo stesso modo, il Mise dovrà fornire il cosiddetto albo dei venditori, vale a dire l'elenco dei soggetti autorizzati a esercitare la vendita dei mercati di luce e gas. Il Mise dovrà indicare i criteri, le modalità, ma soprattutto i requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità per l'iscrizione e la permanenza nell'albo in modo da garantire l'affidabilità nel tempo del soggetto iscritto.
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