di Redazione - E' pronto e sarà inviato nei prossimi giorni ai presidenti delle regioni il quesito elaborato dall'Organismo Congressuale Forense per il referendum abrogativo della riforma sulla prescrizione, in vigore dal 1° gennaio 2020.
- 1. Rereferendum prescrizione: il quesito
- 2. Ocf, prescrizione: modifica o misure che ne attenuino impatto
- 3. La nota che accompagna il quesito
Rereferendum prescrizione: il quesito
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Il quesito è stato formulato in modo che ne sia garantita l'ammissibilità e sarà formalizzato nei prossimi giorni per essere, quindi, ai presidenti delle Regioni.
"Volete voi che sia abrogato l'articolo 159, comma 2, del codice penale... come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera e), n. 1, della legge 9 gennaio 2019, n. 3?", recita il testo.
"Volete voi abrogare la riforma della prescrizione voluta dal Ministro Alfonso Bonafede, recentemente entrata in vigore, e che porta il cittadino che incappi nelle maglie della giustizia a non uscirne mai più?", traduce l'Ocf ad Adnkronos.
Ocf, prescrizione: modifica o misure che ne attenuino impatto
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L'Ocf, spiega il coordinatore Giovanni Malinconico, "auspica che la nuova riforma della prescrizione sia modificata in profondità, o accompagnata da misure di sistema che riescano a ricondurne l'impatto entro soglie accettabili". Ma, nel frattempo, "per evitare che la riforma produca danni incalcolabili all'impianto normativo e alle tutele poste a difesa dello stato di diritto, la via più rapida è quella referendaria, che eliminerebbe chirurgicamente il nuovo articolato lasciando in vita un testo perfettamente coerente e autosufficiente" prosegue.
La nota che accompagna il quesito
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"Porre il processo al di fuori del flusso del tempo danneggia tutti - si legge nella nota che accompagna il quesito - la vittima e tutta la collettività, che hanno interesse ad un pronto accertamento della responsabilità e alla punizione del reato; l'innocente, già danneggiato dal solo fatto di essere sottoposto al procedimento, e per il quale ogni giorno in più di sottoposizione al giudizio penale e alla gogna che spesso ne consegue dà luogo a un supplizio intollerabile; lo stesso colpevole, che ha diritto di veder definita in breve la sua vicenda, scontando la sanzione per poi reinserirsi in società".
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