I sindacati scuola annunciano lo sciopero nazionale per il 21 gennaio per la vertenza dei servizi di pulizia. Le motivazioni e le richieste

di Redazione - Annunciato per il 21 gennaio prossimo, lo sciopero generale dai sindacati scuola per la vertenza dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti statali. Sul piede di Guerra, le sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti annunciano, in una nota congiunta, una nuova giornata di mobilitazione e sciopero generale nazionale con manifestazione e presidio a Roma in piazza Montecitorio dalle ore 9,30 di martedì 21 gennaio.

Servizi pulizia, le motivazioni dello sciopero

"E' sempre più vicino l'avvio del processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali dal 1° marzo 2020 con la prosecuzione del servizio fino al mese di febbraio 2020 garantito dalle risorse stanziate con il decreto Scuola (28 milioni per i servizi di pulizie, 16 milioni al mese per il progetto 'Scuole Belle')" spiegano infatti i sindacati. Mentre è scaduto nei giorni scorsi, il termine per la presentazione delle domande online per la procedura selettiva prevista dal Bando conseguente al decreto che, proseguono i sindacati di categoria, "pur recependo alcune modifiche, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l'internalizzazione e dall'introduzione di una seconda fase che recupera posti disponibili e abbassa i requisiti richiesti, non è sufficiente". Molte "lavoratrici e lavoratori rischiano comunque di non vedere alternative al licenziamento

e troppi vedranno proporsi assunzioni part-time peggiorando il proprio reddito" stigmatizzano le sigle. E, spiegano, sono proprio i numeri delle previste assunzioni dirette previste dal decreto "11.236 a fronte dei 16.019 occupati a destare molta preoccupazione in casa sindacale dove è stato deciso di proclamare per il 21 gennaio una nuova giornata di mobilitazione e uno sciopero generale nazionale con manifestazione e presidio a Roma in piazza Montecitorio dalle ore 9,30".

Le richieste

Dopo aver definito "inaccettabile" tale situazione, le tre federazioni di categoria rivendicano 'ulteriori interventi' e chiedono di individuare nei che precedono il processo di internalizzazione, "soluzioni, risorse economiche e percorsi di sostegno, formazione e ricollocazione che non lascino fuori nessuno".

Non solo. Le tre sigle sollecitano "il governo, il Miur, il Mlps e gli altri ministeri coinvolti a convocare Cgil, Cisl e Uil per affrontare complessivamente la vertenza che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori e per le loro famiglie".

Un impegno che - sottolineano nella nota congiunta - "deve essere assunto subito perché le imprese hanno già attivato le procedure di licenziamento collettivo per tutto il personale presente attualmente negli appalti" che "dopo l'incontro al ministero del Lavoro convocato per il 9 gennaio rischiano di diventare effettivi".

Occorre, scrivono infine, una assunzione di responsabilità per trovare "le soluzioni necessarie a dare continuità occupazionale e di reddito a tutti e scongiurare quello che sarebbe un inaccettabile epilogo del percorso di internalizzazione".


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