di Lucia Izzo - La riforma delle specializzazioni forensi si appresta a divenire operativa. Lo schema di decreto del Ministro della Giustizia, avente ad oggetto un Regolamento concernente modifiche al D.M. 144/2015 (recante disposizioni per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista, ai sensi dell'art. 9 della L. 247/2012) ha incassato il parere favorevole del Consiglio di Stato e dopo la firma del guardasigilli approderà in Gazzetta Ufficiale.
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Nel recente parere 3185/2019 il Consiglio di Stato, rifacendosi alla relazione AIR (Analisi di Impatto della Regolamentazione) disposta dalla sezione consultiva per gli atti normativi ha evidenziato i risultati di un'interlocuzione, descrivendo un "disallineamento tra offerta e domanda dei servizi legali, indicando la stretta correlazione tra specializzazione della professione, qualità dell'offerta dei servizi e potenziale riduzione dei tempi del contenzioso quale necessaria risposta regolatoria a tale disallineamento".
- 1. La riforma delle specializzazioni forensi
- 2. I nuovi indirizzi di specializzazione
- 3. Avvocati "condominialisti": sarà sufficiente?
La riforma delle specializzazioni forensi
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Il Ministero ha riformato sia la parte concernente la definizione delle specializzazioni sia quella riguardante lo svolgimento del colloquio. In particolare, la giurisprudenza amministrativa aveva censurato la disciplina previgente anche per quanto riguarda le modalità di definizione delle specializzazioni, in particolare quanto ai criteri di identificazione dei settori.
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Ad esempio, il TAR Lazio prima e il Consiglio di Stato poi, avevano ravvisato l'esistenza di una asimmetria tra le specializzazioni in diritto civile e quelle riguardanti il diritto amministravo ed il diritto penale. Affermava il Consiglio di Stato. Nel dettaglio, la suddivisione delle specializzazioni è stata ritenuta "palesemente irragionevole e arbitraria nonché illogicamente omissiva di determinate discipline giuridiche".
Con la riforma predisposta si è proceduto a una suddivisione delle tre macro-aree (rispettivamente quelle del diritto civile, penale e amministrativo) in indirizzi.
I nuovi indirizzi di specializzazione
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In particolare, nel settore del "diritto civile" rientrano i seguenti indirizzi di specializzazione: diritto successorio; diritti reali, condominio e locazioni; diritto dei contratti; diritto della responsabilità civile, della responsabilità professionale e delle assicurazioni; diritto agrario; diritto commerciale e societario; diritto industriale, della proprietà intellettuale e dell'innovazione tecnologica; diritto della crisi di impresa e dell'insolvenza; diritto dell'esecuzione forzata; diritto bancario e dei mercati finanziari; diritto dei consumatori.
Invece, nel settore del "diritto penale" rientrano: diritto penale della persona; diritto penale della pubblica amministrazione; diritto penale dell'ambiente, dell'urbanistica e dell'edilizia; diritto penale dell'economia e dell'impresa; diritto penale della criminalità organizzata e delle misure di prevenzione; diritto dell'esecuzione penale; diritto penale dell'informazione, dell'internet e delle nuove tecnologie
Infine, nel settore del "diritto amministrativo" rientrano: diritto del pubblico impiego e della responsabilità amministrativa; diritto urbanistico, dell'edilizia e dei beni culturali; diritto dell'ambiente e dell'energia; diritto sanitario; diritto dell'istruzione; diritto dei contratti pubblici e dei servizi di interesse economico generale; diritto delle autonomie territoriali e del contenzioso elettorale; contabilità pubblica e contenzioso finanziario statistico.
Avvocati "condominialisti": sarà sufficiente?
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Appare interessante, il nuovo indirizzo inerente "diritti reali, condominio e locazioni" che servirà per identificare professionisti specializzati, ad esempio, in materia condominiale. Ciononostante, questo settore non sembra esaurire le conoscenze che un buon avvocato esperto di Condominio deve possedere.
In realtà, appare evidente come le conoscenze in materia possano rintracciarsi anche nelle specializzazioni ricomprese in altre aree, ad esempio quelle in materia di urbanistica e dell'edilizia che rientrano nel diritto penale. In sostanza, il Condominio rappresenta un ecosistema complesso, fatto di dinamiche peculiari che possono avere risvolti civili, ma anche penali.
E agli interrogativi il professionista deve sapersi interfacciare e di certo non sarà sufficiente, ad esempio, conoscere in maniera approfondita i soli diritti reali e le locazioni. È d'obbligo, dunque, interrogarsi sull'apporto qualitativo che la riforma dedica agli avvocati di questo settore: la multidisciplinarietà che contraddistingue la materia potrà trovare una giusta espressione nella rinnovata specializzazione, oppure sarà necessario interloquire con diversi avvocati specialisti per rispondere a quelle questioni "trasversali" proprie del settore condominiale?
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