di Gabriella Lax - Da gennaio 2020 chi chiede l'Isee per ottenere prestazioni sociali da gennaio potrà usare la dichiarazione sostitutiva precompilata (vedi anche Isee precompilato al via), andando però incontro a controlli non solo sul numero dei conti correnti ma anche sul saldo degli stessi.
Isee: controllo automatico Inps
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Lo spiega l'Inps in una nota, sottolineando che «sui dati autodichiarati relativi al patrimonio mobiliare viene effettuato un controllo automatico, sulla base dei dati contenuti nell'Archivio dei rapporti gestito dall'Agenzia delle entrate».
Controllo sui conti correnti
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Si tratta di un controllo che fino a questo momento riguardava soltanto la numerosità dei rapporti finanziari. Da inizio 2020 invece le verifiche riguardano invece anche i saldi e le giacenze. Sempre secondo l'Istituto «il controllo del patrimonio mobiliare sia per la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) non precompilata che per quella precompilata (in caso di modifiche dei dati del patrimonio mobiliare precompilati) riguarderà le informazioni relative al saldo e alla giacenza dei rapporti posseduti».
Casi di difformità
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La Dsu deve essere corredata di dati precompilati in base al decreto ministeriale che l'ha avviata da agosto. Se dovesse riscontrarsi difformità tra i dati dell'amministrazione finanziaria e quelli forniti dal cittadino quest'ultimo potrà comunque richiedere la prestazione ma dovrà fornire una nuova documentazione bancaria che provi la sua posizione. Le opzioni sono tre: inoltrare lo stesso l'Isee fornendo la documentazione che dimostra la propria correttezza; presentare una nuova Dsu rettificata; chiedere al Caf la rettifica, nel caso quest'ultimo abbia commesso un errore materiale.