I cittadini possono chiedere conto, anche per iscritto, al sindaco della loro citta' di cio' che intasca. La richiesta, dice la Corte di Cassazione, rientra nel legittimo esercizio dei propri 'diritti'. In questo modo la Prima sezione penale della Cassazione, con una sentenza di oggi, ha annullato la condanna per molestie che era stata inflitta a due cittadini, Claudio P. e Nicola A. colpevoli, secondo il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, di avere arrecato molestie al loro sindaco inviandogli 'reiteratamente lettere con richieste aventi ad oggetto sia questioni di proprio interesse sia informazioni sulle indennita' che il sindaco percepiva, a scopo di arrecargli disturbo'. Per la Suprema Corte, che ha accolto il ricorso dei due cittadini, le 'richieste avevano a fondamento l'esercizio di un proprio diritto o comunque la richiesta di controllare il comportamento di un pubblico ufficiale'
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