di Lucia Izzo - Il 2019 è stato un anno davvero importante per il mondo delle pensioni, con l'introduzione di Quota 100 e altre innovazioni di grande spessore e rilievo, confermate dalla recente manovra di Bilancio. Le modifiche in materia, però, non sono ancora finite e l'esecutivo è al lavoro per predisporre le misure che dovrebbero trovare spazio all'interno della Legge di Bilancio 2021.
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Riforma pensioni 2021
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Lo scorso 27 gennaio, al termine del primo Tavolo tra Governo e Sindacati, è stata tracciata la road map degli interventi e fissato il calendario dei lavori che prevede quattro incontri che si soffermeranno su alcuni temi chiave prioritari tra cui: misure di flessibilità in uscita, con premialità per le donne, pensione di garanzia per i giovani, alternative a quota 100, previdenza complementare.
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Dopo l'incontro, il Ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, ha annunciato anche l'istituzione di "due Commissioni tecniche: la prima sulla valutazione della separazione della spesa sociale tra assistenza e previdenza e la seconda per lo studio dei lavori gravosi. A breve, sarà creata una terza Commissione sulla riforma delle pensioni che lavorerà parallelamente al tavolo di confronto assieme a un nucleo di esperti in materia".
Pensione di garanzia
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Il primo incontro è in programma per il 3 febbraio. In quest'occasione i sindacati più rappresentativi (Cgil, Cisl e Uil) incontreranno nuovamente il Ministro del Lavoro Catalfo per definire gli interventi inerenti la revisione del sistema previdenziale allo scopo di limitare gli svantaggi dell'attuale sistema contributivo.
Oltre all'individuazione di correttivi e agevolazioni per alleggerire il passaggio dal sistema misto a quello interamente contributivo, l'incontro sarà l'occasione anche per discutere di pensioni di garanzia per i giovani, con un approfondimento anche sui lavoratori che hanno carriere discontinue.
Flessibilità in uscita
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Il futuro delle pensioni passa anche attraverso nuove forme di flessibilità in uscita. Sarà questo il tema inerente la discussione che si terrà il prossimo 10 febbraio. Per il Ministro Cataldo l'obiettivo è quello di superare quanto previsto dalla Legge Fornero del 2011: fino al 31 dicembre 2021, Quota 100 consentirà la pensione anticipata a 62 anni e l'attenzione è rivolta al periodo successivo, poiché a partire dal 1° gennaio 2020 potrebbero volerci, salvo cambiamenti 67 anni per la pensione di vecchiaia oppure 42 anni e dieci mesi di contributi per quella anticipata.
La riforma dovrebbe cercare di evitare che si verifichi una simile penalizzazione da un giorno all'altro. Presupposta la non conferma di Quota 100 al termine della fase di sperimentazione, i sindacati, assieme a Quota 41 (uscita a 41 anni di contributi indipendentemente dall'età), propongono l'uscita per tutti a 62 anni con 20 di contributi. Al vaglio dei tecnici del Governo, invece, la c.d. Quota 102, ovvero la pensione anticipata a 64 anni e 38 di contributi con il ricalcolo interamente contributivo dell'assegno.
Sul banco ci sarà anche un focus sulle donne a cui garantire maggiori tutele: nel dettaglio, si discute di una possibile rivisitazione di Opzione Donna e del riconoscimento di un bonus contributivo per ogni figlio.
Le altre misure
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Tra gli altri incontri che completano il quadro degli interventi previsti c'è anche quello del 7 febbraio, dedicato al reddito pensionati, e la riunione del 19 febbraio in materia di pensione complementare.
I sindacati propongono una revisione dell'importo degli assegni spettanti ai pensionati, in vista della fine (a partire dal 2021) del blocco alla rivalutazione introdotto nel 2019, e un'estensione dei beneficiari della quattordicesima.
Quanto alla pensione complementare, invece, si discuterà il progetto annunciato dal Presidente dell'Inps Pasquale Tridico, il quale vorrebbe introdurre un fondo pubblico di previdenza complementare gestito interamente dall'Istituto.
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