Nessuna attenuante per le aggressioni verbali che gli automobilisti solitamente si scambiano quando sono imbottigliati nel traffico. Lo sottolinea la Corte di Cassazione in una sentenza di oggi con la quale ha reso definitiva la condanna a 500 euro di multa per ingiuria ad Antonio P., un automobilista 57enne di Napoli, che aveva 'ripetutamente rivolto l'epiteto 'str...' nei confronto di Bruno C. in occasione di un diverbio per questioni di circolazione stradale'. Secondo la Cassazione gli improperi che volano nel traffico non possono essere meritevoli nemmeno di uno sconto di pena trattandosi di 'banali questioni'. Per aver dato dello 'str...' ad un automobilista, Antonio P. era stato condannato a 500 euro di multa per ingiuria dal giudice di pace di Napoli (sentenza del 15 luglio 2005). Invano l'automobilista si e' rivolto alla Suprema Corte chiedendo clemenza per una espressione tanto ricorrente quando si e' imbottiglianti nel traffico da non avere la 'minima carica di disvalore sociale'. La V Sezione penale (sentenza 36087) ha dichiarato il ricorso inammissibile e ha negato le attenuanti generiche 'in ragione della futilita' dei motivi ispiratori della condotta delittuosa (una banale questione di precedenza nella circolazione stradale) quali indici del carattere dell'imputato refluenti sulla valutazione complessiva della personalita' medesima'. L'automobilista, oltre alla multa di 500 euro e' stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare 500 euro alla Cassa delle ammende.
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