Non e' reato portare jella a qualcuno. Lo sottolinea la Corte di Cassazione in una sentenza di oggi della V Sezione penale con la quale afferma che non e' passibile di condanna penale l'auspicio' o la 'previsione' che qualcosa non andra' a buon fine. In questo modo la V Sezione penale ha cancellato la condanna per minaccia inflitta ad un 30enne, Alex R., per aver inviato sms attraverso il telefono cellulare ad un'amica nei quali diceva appunto che la sua attivita' di barista non sarebbe andata bene. Per avere appunto 'messaggiato' l'amica con il testo di un sms che recitava 'Ignorante farai la fine di tuo padre, tanto non vai avanti con il tuo baretto, perderai tutto illusa', Alex R. era stato condannato dal giudice di pace di Genzano, marzo 2005, a 350 euro di multa per il reato di ingiurie e minacce continuate all'amica Luana C.. La giovane ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo clemenza. E piazza Cavour, almeno in parte, ha cancellato la condanna sottolineando che il portare jella non costituisce reato.
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