di Gabriella Lax - Per fronteggiare l'emergenza coronavirus servono più medici, infermieri e personale sanitario. Ecco le misure a cui si è pensato per queste settimane in cui, anche nel nostro Paese, sono tanti i ricoveri per i contagi.
- Medici e infermieri: le misure
- Emergenza coronavirus, medici pensionati richiamati
- Emergenza coronavirus, i bandi della Croce rossa
Medici e infermieri: le misure
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In totale mancherebbero almeno circa 2 mila medici e 5 mila infermieri. Secondo la disamina dei sindacati. Governo e Regioni pensano ad una serie di misure per accrescere il numero degli operatori del sistema sanitario nazionale. Una soluzione è richiamare i medici già pensionati, in altri casi verranno anticipate le sessioni di laurea e, infine, più semplicemente, si procederà con nuove assunzioni. Arrivano i bandi per l'assunzione di nuovo personale sanitario, come quello pubblicato dalla Croce rossa o quello emanato dall'ospedale di Cremona, che in piena emergenza offre 30 euro l'ora agli infermieri e 70 euro l'ora ai medici.
Emergenza coronavirus, medici pensionati richiamati
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In Lombardia sarà possibile richiamare medici e infermieri già in pensione. Ed ancora, la giunta regionale chiederà di anticipare 150 lauree in infermeria, inizialmente previste per aprile, già dal mese di marzo, in modo le utili risorse siano subito inserite nel sistema. Anche in Piemonte di pensa ad assumere medici in pensione, si accodano anche Veneto e Toscana. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un comunicato, ha annunciato l'assunzione immediata di 215 operatori, da realizzare attingendo con procedura d'urgenza ai candidati risultati idonei nelle graduatorie dei concorsi già effettuati da Azienda Zero. Nello specifico saranno: 100 infermieri professionali; 80 operatori sociosanitari; 20 assistenti sanitari, 10 tecnici; e 5 autisti che verranno assunti con contratto
a tempo indeterminato e, quindi, rimarranno in servizio anche una volta terminata l'emergenza. In Toscana, invece, verranno inserite 600 nuove figure nelle Asl, attingendo dalle agenzie interinali.
Emergenza coronavirus, i bandi della Croce rossa
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In questo contesto si inserisce la Croce rossa italiana con l'avvio dei bandi bandi per l'assunzione di personale in varie parti d'Italia. Nello specifico servono infermieri da inserire nell'area aeroportuale di Milano Malpensa e medici per le sedi di Bergamo, Milano, Venezia, Roma, Bari, Brindisi, Ravenna, Napoli e Firenze. Tutti i candidati idonei svolgeranno le proprie attività come liberi professionisti e le retribuzioni saranno di 17,36 euro l'ora per gli infermieri e di 25 euro l'ora per i medici.
Coronavirus: Garante Privacy, no a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati
L'emergenza coronavirus tuttavia, non deve fare dimenticare il rispetto di diritti sulla privacy. Al Garante sono arrivati quesiti da parte di soggetti pubblici e privati riguardo le possibilità di raccogliere, all'atto della registrazione di visitatori e utenti, informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio. Inoltre datori di lavoro pubblici e privati hanno chiesto al Garante la possibilità di acquisire una "autodichiarazione" da parte dei dipendenti in ordine all'assenza di sintomi influenzali, e vicende relative alla sfera privata.
Il Garante alla privacy, a tal proposito, chiarisce che «la normativa d'urgenza adottata nelle ultime settimane prevede che chiunque negli ultimi 14 gg abbia soggiornato nelle zone a rischio epidemiologico, nonché nei comuni individuati dalle più recenti disposizioni normative, debba comunicarlo alla azienda sanitaria territoriale, anche per il tramite del medico di base, che provvederà agli accertamenti previsti come, ad esempio, l'isolamento fiduciario». Per quanto riguarda i datori di lavoro, essi dovranno «astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa».
La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus spetta solo a soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato. Ed inoltre l'accertamento e la raccolta di informazioni relative ai sintomi tipici del Coronavirus e alle informazioni sui recenti spostamenti di ogni individuo spettano agli operatori sanitari e al sistema attivato dalla protezione civile. Rimane l'obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Come ad esempio «l'obbligo per il dipendente pubblico e per chi opera a vario titolo presso la P.A. di segnalare all'amministrazione di provenire da un'area a rischio». In questi casi, «il datore di lavoro può invitare i propri dipendenti a fare, ove necessario, tali comunicazioni agevolando le modalità di inoltro delle stesse, anche predisponendo canali dedicati; permangono altresì i compiti del datore di lavoro relativi alla necessità di comunicare agli organi preposti l'eventuale variazione del rischio "biologico" derivante dal Coronavirus per la salute sul posto di lavoro e gli altri adempimenti connessi alla sorveglianza sanitaria sui lavoratori per il tramite del medico competente, come, ad esempio, la possibilità di sottoporre a una visita straordinaria i lavoratori più esposti».
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