- Conte: "Aderire tutti. Non possiamo fare i furbi"
- Decreto 8 marzo: le misure per le "zone rosse"
- Decreto 8 marzo: le misure su tutto il territorio
Conte: "Aderire tutti. Non possiamo fare i furbi"
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Abbiamo creato due aree, spiega lo stesso premier in sala stampa nel cuore della notte, una per le "zone rosse" e una per tutto il territorio nazionale, per chiarire le misure adottate nell'ultimo decreto, dopo aver redarguito la fuoriuscita di notizie sulla bozza che "ha creato incertezza, insicurezza e confusione".
Alla prima che riguarda "la regione Lombardia e alcune province, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia - abbiamo applicato - un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all'interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E' consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità".
I controlli saranno effettuati dalle "forze di sicurezza. I cittadini dovranno motivare gli spostamenti - mentre - ci sarà divieto assoluto di mobilità per soggetti in quarantena, ovvero risultati positivi al virus. Poi ci sono una serie di misure relative alle attività imprenditoriali, commerciali, sociali". "Non possiamo più permetterci aggregazioni - aggiunge - sono sospese attività didattiche nelle scuole e nelle università, sono sospese le cerimonie. Sono chiusi i musei e i luoghi di cultura. Sono consentite attività di ristorazione nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro", annunciando le sanzioni per chi non rispetterà le norme. Le misure per tutto il territorio nazionale sono invece "restrittive ma meno severe" continua il premier.
"Stiamo affrontando un'emergenza nazionale senza sottovalutarla, abbiamo scelto il criterio della trasparenza. Ci stiamo muovendo con determinazione e coraggio, abbiamo due obiettivi: contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Non possiamo dedicarci ad una sola modalità, servono entrambe".
"Ci rendiamo conto che tutte queste misure imporranno sacrifici, a volte piccoli e a volte molto grandi. Dobbiamo aderire tutti, non dobbiamo pensare di essere furbi. Dobbiamo tutelare la salute, dei nostri cari e soprattutto dei nostri nonni. Ci assumiamo la responsabilità politica di queste decisioni: state tranquilli, ce la faremo, saremo insieme, marceremo uniti e compatti. Speriamo che questa emergenza presto verrà superata" conclude.
Decreto 8 marzo: le misure per le "zone rosse"
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Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma,Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, il decreto in vigore da oggi prevede:
- stop agli spostamenti in entrata e in uscita dai territori, salvo che motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o di salute. motivi di salute. - divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per chi è in quarantena;
- sospensione di tutti gli eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sia in luoghi pubblici che privati. - sospensione di tutte le manifestazioni in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi e' sospesa ogni attività;
- chiusura scuole di ogni ordine e grado, fino al 3 aprile 2020;
- stop a qualsiasi cerimonia civile o religiosa, ivi comprese quelle funebri, e apertura luoghi di culto condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone e distanza di almeno un metro tra i soggetti;
- chiusura musei e di tutti i luoghi della cultura
- aperti ristoranti e bar ma con obbligo del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione;
- negozi aperti a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti; chiusi invece nei festivi e prefestivi centri commerciali e grandi strutture di vendita;
- sospese palestre, centri benessere, centri termali, sociali e ricreativi.
Decreto 8 marzo: le misure su tutto il territorio
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Sull'intero territorio invece misure meno restrittive ma comunque rigorose allo scopo di contrastare il virus:
- sospese manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato;
- sospesi pub, sale giochi e scommesse, bingo, discoteche, scuole di ballo, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione;
- chiusi musei e altri luoghi della cultura;
- aperti ristoranti e bar a condizione che il gestore faccia rispettare distanza di sicurezza di almeno un metro;
- sospesi eventi e competizione sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici e privati; consentito comunque il loro svolgimento a porte chiuse o all'aperto senza pubblico. Palestre, piscine e simili potranno restare aperti a condizione che garantiscano il rispetto della distanza interpersonale;
- confermata chiusura scuole e università fino al 15 marzo 2020 e la sospensione di viaggi d'istruzione e uscite didattiche;
- stop a cerimonie civili e religiose, compresi i funerali e apertura luoghi di culto condizionata all'adozione delle misure precauzionali.
Scarica pdf Dpcm 8 marzo 2020 coronavirus