di Gabriella Lax - È necessaria la sospensione delle aste immobiliari. A chiederla, stante la situazione di allerta per il contagio da coronavirus, è l'Osservatorio T6 (Associazione di studio sulle esecuzioni giudiziarie).
- Aste immobiliari, scenari catastrofici
- Aste immobiliari, i numeri della zona rossa
- Il danno economico previsto
Aste immobiliari, scenari catastrofici
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Gli scenari che l'osservatorio prefigura, per l'emergenza contagio, come si legge in una nota, sono fatti di «custodi giudiziari con le mascherine ed i guanti, potenziali acquirenti che disdicono le visite negli immobili, debitori con la febbre "strategica", sale d'asta con sedie a distanza di sicurezza, avvocati che chiedono le giuste tutele sanitarie». A tutto ciò si aggiunge la chiusura dei tribunali per due settimane e, a partire dal 23 marzo, la gestione delle sole cause ritenute urgenti dagli uffici giudiziari.
Aste immobiliari, i numeri della zona rossa
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Secondo i dati finora raccolti, le previsioni riguardanti la grande "area rossa" per il prossimo mese sono di «oltre 7.000 beni in asta, per un valore di base pari a circa 1 miliardo e duecentomilioni, mentre per tutti i tribunali italiani i lotti in asta per i prossimi trenta giorni sono 23.500 per circa 3 miliardi e 700milioni».
Partendo dalla considerazione che il modello con l'asta telematica non è stata adottato dai tribunali si comprende che «l'asta è soltanto la finalizzazione di un lungo lavoro preliminare legato alle visite degli immobili ed alla gestione delle custodie e ad altri adempimenti di cancelleria non meno importanti. Il diffondersi dell'allarme rende quindi difficile un sereno svolgimento della fase preliminare all'asta». Per tutti, il rischio è di trovarsi di fronte ad aste che vanno deserte a causa delle ordinanze, che prevedono automatici esperimenti successivi, il che comporterebbe di arrivare ad un «ribasso del 25% per la successiva asta».
Il danno economico previsto
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Secondo il presidente Stefano Scopigli, il rinvio delle aste è ormai indifferibile. Il danno economico è calcolabile, per un solo mese, in circa un miliardo di euro, oltre alle spese accessorie di rinnovo degli adempimenti pubblicitari e gestionali che, approssimativamente, aggiungono ulteriori 10 milioni di costi. Adesso chiosa Scopigli: «È decisamente necessario che si giunga ad una sospensione generale degli esperimenti d'asta, per almeno trenta giorni, con una decisione che coinvolga tutti i tribunali italiani». Certamente il ritardo delle aggiudicazioni porterà importanti ripercussioni sui business plan predisposti dalle società creditrici ma, secondo l'Osservatorio T6, questo potrà essere ampiamente compensato dalla mancata riduzione dei valori di aggiudicazione. Infine, si sottolinea che, per far fronte ai danni per banche e servicer, servirà un intervento di sostegno legislativo, cosi come si sta prevedendo per tutti gli altri settori produttivi italiani.
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