di Marina Crisafi - Sospese fino al 25 marzo le attività di commercio al dettaglio e di servizi alla persona. Aperte invece farmacie ed edicole così come tabaccai e regolarmente funzionanti i trasporti. Il nuovo quadro delle misure ancora più restrittivo di quello dei giorni scorsi è stato definito ieri in tarda serata dal premier Conte, in diretta da palazzo Chigi (v. Coronavirus: Italia verso la chiusura totale), seguito dalla pubblicazione di un nuovo Dpcm (sotto allegato).
Molte imprese potranno continuare a lavorare seppur con notevoli restrizioni, mentre saranno chiusi ristoranti, bar e negozi in tutta Italia.
Coronavirus: chi deve chiudere
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Di seguito le chiusure disposte dal Dpcm:
Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono sospese:- le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessita' (individuate nell'allegato 1), sia nell'ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell'ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l'accesso alle sole predette attività.
Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.
Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie.
Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
- sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto.
Restano, altresì aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all'interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
- sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) (fatta eccezione per quelle, poche, previste nell'allegato 2).
- restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonchè l'attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Chi rimane aperto deve comunque assicurare "lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81".
La chiusura è disposta a partire da oggi 12 marzo 2020 e sino al 25 marzo 2020.
Coronavirus: chi rimane aperto
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Ecco chi può restare aperto secondo le eccezioni previste nell'allegato n. 1 del decreto:
- Commercio al dettaglio
Ipermercati, Supermercati, Discount di alimentari, Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, Commercio al dettaglio di prodotti surgelati, Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4), Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari, Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione, Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici, Farmacie, Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale, Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia, Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono, Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
- Servizi per la persona
Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, Attività delle lavanderie industriali, Altre lavanderie, tintorie, Servizi di pompe funebri e attività connesse.
Cosa deve fare chi rimane aperto
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Chi rimane aperto deve comunque garantire i protocolli di sicurezza. In particolare, per le attività produttive e professionali rimaste in piedi si raccomanda espressamente:
- attuazione del massimo utilizzo del lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a distanza;
- incentivazione di ferie e congedi retribuiti per i dipendenti;
- sospensione di tutte le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
- assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
- sanificazione dei luoghi di lavoro;
- limitazione per le sole attività produttive al massimo degli spostamenti all'interno dei siti e contingentamento dell'accesso agli spazi comuni.
Scarica pdf Dpcm 11 marzo 2020 coronavirus