di Gabriella Lax - L'attività degli amministratori di condominio è stata esclusa tra le attività professionali essenziali previste dal dpcm del 22 marzo scorso. Lasciando fuori attività fondamentali come la sanificazioni dei condomini stessi.
- Coronavirus ed attività essenziali, Anammi scrive al governo
- Anammi, le richieste formulate al governo
- Anammi, a rischio il bonus facciate
Coronavirus ed attività essenziali, Anammi scrive al governo
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Da qui lo spunto per l'Anammi (Associazione nazional-europea AMMinistratori d'Immobili, per una lettera ufficiale inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministeri competenti. «l Governo chiarisca e ci consenta di dare il nostro contributo», spiega preliminarmente il presidente Giuseppe Bica che, inoltre, invoca un necessario l'intervento istituzionale per evitare che il bonus facciate salti nel 2020.
Anammi, le richieste formulate al governo
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A monte del problema, come ha evidenziato Bica, c'è il decreto del 22 marzo che regolamenta le attività produttive essenziali, e tra le categorie delle professionali autorizzate ad operare non si comprende se sia ammessa anche la figura dell'amministratore di condominio. «Non basta il Codice Ateco
a ricomprendere le numerose mansioni che, dalla Riforma del condominio del 2012, sono responsabilità dell'amministratore». Cosa potrebbe accadere dunque? Il professionista, ovvero l'amministratore di condominio, «potrebbe incorrere nelle contestazioni della pubblica autorità se dovesse recarsi in condominio per un guasto agli impianti o per la sanificazione di un ambiente condominiale». La lettera precisa inoltre che si tratta «di servizi vitali per la nostra quotidianità, che in una situazione di residenza forzata a casa, 24 ore su 24, acquistano un'importanza ancora maggiore». Da qui la richiesta formulata all'Esecutivo e ai Ministeri competenti «di definire la questione con chiarezza, al fine di lavorare senza rischi e di permettere agli stessi condòmini di "restare a casa" in sicurezza durante l'emergenza sanitaria».
Anammi, a rischio il bonus facciate
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A rischio anche la questione del bonus facciate in condominio, che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, potrebbe saltare a causa dell'emergenza coronavirus. Il bonus stabilisce una serie di passaggi e di adempimenti che il blocco delle assemblee condominiali, a causa dell'epidemia in corso, ha rallentato, mettendo in forse i tempi delle ristrutturazioni. A ciò si aggiunga che «per avviare l'iter occorre la delibera dell'assemblea condominiale con il voto della maggioranza degli intervenuti all'assemblea e la metà del valore dell'edificio, ovvero 500 millesimi. Essendo ferme le assemblee fino a data da destinarsi, l'intero processo decisionale è bloccato. Se si considera che, al fine di documentare gli esborsi, entro dicembre è necessario aver effettuato i pagamenti dei lavori, il timore che la detrazione rischi di saltare appare assai concreto».
Da questo angolo visuale, le richieste al Governo riguardano una proroga sul termine dei pagamenti fino al 2021 per consentire ai condòmini di usufruire di questa agevolazione.
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