di Gabriella Lax - Tante lodi per medici e infermieri che, ai tempi del coronavirus, affrontano a testa alta ogni giorno la malattia, col pericolo di essere contagiati a loro volta, pur di salvare vite umane. Eppure, anche nella disgrazia, c'è chi cerca di lucrare. Come gli avvocati che propongono cause relative a condotte dei medici che si occupano di casi di coronavirus, un morbo contro il quale, ricordiamo, non c'è ancora un vaccino. Contro il quale si combatte "alla giornata" con le poche armi a disposizione.
- Coronavirus, si moltiplicano le denunce contro i medici
- Contro questi metodi prevale la linea dura, a partire dal Cnf
- Coronavirus, responsabilità limitata per operatori sanitari e Aziende del Ssn
Coronavirus, si moltiplicano le denunce contro i medici
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Per questi motivi, il presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Marco Piemonte, scrive una lettera (in allegato) al premier, Giuseppe Conte e al ministro alla Salute, Roberto Speranza, per fa presente come si stiano moltiplicando le «"denunce" nei CIC - Collegio Italiano dei Chirurghi Roma confronti degli Operatori Sanitari (Medici in primo luogo) e delle stesse Aziende Sanitarie (con grave danno di immagine ma, potenzialmente e presumibilmente, anche economico per il servizio sanitario nazionale), sollecitate da sedicenti "associazioni" di procuratori legali che continuano a pubblicizzare la loro attività sui social e sui "media" e a stimolare cause legali di risarcimento». Le richieste all'Esecutivo da parte del collegio riguardano dunque «Un intervento immediato sul tema della responsabilità civile e penale dei medici e di tutti gli operatori sanitari, così pesantemente coinvolti nell'assistenza emergenziale, e su quello della loro necessaria tutela, così da frenare finalmente l'orda di denunce a carico degli Operatori, delle Organizzazioni Sanitarie e delle Istituzioni Pubbliche che altrimenti rischia di mettere definitivamente al tappeto il Ssn, compromettendo l'efficacia dell'intervento, la serenità̀ degli Operatori stessi, l'operatività delle nostre Istituzioni e del Ssn, in ultima analisi, gli interessi e la salute di tutti i cittadini». In sostanza «È necessario oggi stesso - si legge nella missiva - porre termine a quello che definiamo un abuso etico prima ancora che legale, legato ad una legislazione purtroppo ancora inadeguata che lascia un ampio spazio a sciacalli».
Contro questi metodi prevale la linea dura, a partire dal Cnf
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A rispondere a queste sollecitazioni ci hanno già pensato gli Ordini degli avvocati di Roma, di Napoli e della Lombardia. L'ordine degli avvocati di Palermo ha deferito al consiglio di disciplina li che facevano propaganda sui social di atti non conformi al decoro professionale in relazione all'emergenza covid -19.Mentre l'Ordine di Bari ha segnalato all'Antitrust una società che proponeva consulenze gratuite per fare causa ai medici. Contro questo tipo di pratiche si sono schierati l'Organismo congressuale forense che si prodiga a segnalare i casi ai Consigli dell'ordine, nonché al Consiglio nazionale forense.
Coronavirus, responsabilità limitata per operatori sanitari e Aziende del Ssn
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E in attesa di essere votato in Commissione Bilancio nei prossimi giorni l'emendamento presentato da Andrea Marcucci (Pd) che ha già ricevuto il parere favorevole del Governo. Il testo limita la punibilità penale per gli operatori sanitari ai soli casi di colpa grave. Per quanto concerne le strutture sanitarie, socio sanitarie e gli esercenti le professioni sanitarie - professionali - tecniche amministrative non rispondono civilmente se non per alcune fattispecie ossia: a condotte intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona; a condotte caratterizzate da colpa grave consistente nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali predisposti per fronteggiare la situazione in essere;
infine, a condotte gestionali o amministrative poste in essere in palese violazione dei principi basilari delle professioni del Servizio sanitario nazionale in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell'agente che le ha poste in essere o che vi ha dato esecuzione.
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