di Gabriella Lax - Coronavirus, arriva la patente d'immunità. In Veneto sono stati già adottati questi test sierologici per scoprire chi è immune dal coronavirus e poter riprendere l'attività lavorativa. In pratica si tratta di un prelievo di sangue, che serve a stabilire se un soggetto è guarito e se, di conseguenza, può ottenere la patente d'immunità.
- Progetto per la diagnostica sierologica di Covid-19
- La patente d'immunità
- Le polemiche sulla patente d'immunità
Progetto per la diagnostica sierologica di Covid-19
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Il Veneto aveva già un altro primato quello dei tamponi a tappeto, prima strategia messa a punto per scovare il coronavirus e sconfiggerlo. Il secondo step, messo a punto dalla Regione guidata da Luca Zaja, prevede il ricorso al plasma di persone guarite come terapia supplementare autorizzata dall'Istituto superiore di Sanità all'ospedale di Padova (e Brescia) e anche un piano di somministrazione domiciliare solo per i soggetti positivi e sintomatici all'inizio della malattia di medicine finora assunte solo in ospedale. In Veneto si chiama "Progetto per la diagnostica sierologica di Covid-19".
La patente d'immunità
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Si comincia con un blocco di 100mila test: sarà fatto su 60mila operatori sanitari del sistema pubblico e 20mila dipendenti delle case di riposo. L'obiettivo è individuare i soggetti immuni all'infezione. «L'idea è di dare una sorta di patente di immunità ai soggetti nei quali si riscontreranno gli anticorpi al coronavirus
— spiega il governatore Luca Zaia — e che quindi hanno contratto la malattia ma sono guariti. E possono tornare a lavorare. Abbiamo già acquistato 732 mila test rapidi».
Le polemiche sulla patente d'immunità
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L'obiettivo dei test è doppio: da un lato possibilità di impegnare le persone immuni per riprendere le attività lavorative, dall'altro i test offrirebbero una più ampia valutazione per comprendere sia vulnerabile ad un'eventuale nuova ondata di contagi dopo l'autunno.
Ma mentre il metodo sta per essere esportato in altre Regioni d'Italia, con l'obiettivo è individuare chi è fuori dal contagio e contare su questi soggetti per ripartire, già nello stesso Veneto però ci sono polemiche sulla validità del test degli anticorpi. Manca infatti l'unanimità di vedute sull'efficacia dei test sierologici di massa che la regione Veneto vuole effettuare.
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