La Corte EDU proroga la sospensione dei termini per Covid-19. Il termine di 6 mesi per ricorrere a Strasburgo è sospeso fino al 15 giugno 2020
Avv. Gianluca Piemonte - La cancelleria della Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo il 9 aprile 2020 ha diramato un comunicato stampa contenente la proroga della sospensione del termine per ricorrere.

Cedu: sospensione termini

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Inizialmente la Corte EDU aveva sospeso il termine di 6 mesi per la presentazione del ricorso, prevista dall'art. 35 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, per un mese a partire dal 16 marzo 2020. Con la suddetta proroga, il termine per ricorrere è sospeso per ulteriori 2 mesi, fino al 15 giugno 2020 incluso.

Con la sospensione dei termini per 3 mesi, quindi, si concede ai ricorrenti un termine di 9 mesi per l'invio delle domande per violazione dei diritti dell'uomo di cui alla Convenzione.

La proroga, tuttavia, non si applica al termine di 3 mesi per la presentazione di una eventuale richiesta di rinvio alla Grande Camera, prevista dall'art. 43 della Convenzione.

La Corte EDU si conforma alle sospensioni processuali dei vari Stati firmatari

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Si tratta di un provvedimento che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha voluto adottare per conformarsi ai provvedimenti sospensivi nei procedimenti giudiziari dei vari Stati sottoscrittori della Convenzione, nonché di una decisione di ampio respiro per la situazione emergenziale causata dalla pandemia da coronavirus (covid-19). Del resto, gli uffici della Corte si trovano a Strasburgo, in Francia, che pure ha subito delle restrizioni negli spostamenti per il contenimento dei contagi.

Con l'occasione, la cancelleria della Corte ha precisato che la registrazione delle domande già pervenute o che stanno pervenendo a Strasburgo sta continuando regolarmente. Allo stesso modo, continua anche la distribuzione delle domande agli uffici competenti. Infatti, il lavoro della cancelleria sta operando in modalità da remoto, con scambio di corrispondenza elettronica, per molti aspetti inerenti l'esame delle domande e della loro ricevibilità.

Le comunicazioni cartacee della Corte EDU registrano difficoltà

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Allo stesso tempo, si stanno registrando delle difficoltà legate alla spedizione postale nella gestione dei contenzioni già pendenti a Strasburgo. Coloro i quali hanno presentato ricorsi a Corte europea dei diritti dell'uomo sono a conoscenza che le comunicazioni con la cancelleria della Corte avvengono esclusivamente in modalità cartacea, con l'invio a mezzo del servizio postale. Per tale motivo, molte comunicazioni spedite dalla cancelleria agli avvocati rappresentanti dei ricorrenti finiscono in giacenza presso l'ufficio postale a causa del mancato recapito del plico. Questo ovviamente dipende dalla circostanza che molti studi legali di diritto internazionale stanno operando in smart working e non vi è la possibilità di recapitare tempestivamente i plichi spediti.

Gianluca Piemonte
Avvocato esperto in diritto civile e internazionale.
Fondatore dello Studio Legale Piemonte (https://studiopiemonte.com/).
Conosciuto per il focus sulla tutela dei diritti umani davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) e per i diritti legati alla disforia di genere nel cambio sesso.
Dal 2012 coordina lo staff legale di TuoRisarcimento (https://tuorisarcimento.it/) per voli in ritardo, cancellati e in overbooking.
Legal blogger per Matrilex (https://matrilex.it/).
Svolge attività di legal advisor per società straniere con sede in Europa e Russia.

Foto: 123rf.com