di Gabriella Lax - Nel decreto Rilancio, arriva l'autocertificazione "omnibus". Procedura semplificata, fino a dicembre 2020, per richiedere bonus o agevolazioni alla pubblica amministrazione. Pesanti sanzioni se si dichiara il falso o in caso di errore.
Le previsioni del decreto Rilancio
La proposta è contenuta nella bozza del decreto Rilancio e riguarda i procedimenti verso la pubblica amministrazione, fino al 31 dicembre 2020, in particolare tutti i procedimenti di carattere amministrativo avviati nei confronti delle p.a., le domande aventi ad oggetto agevolazioni fiscali, finanziarie e del lavoro. Come previsto dagli articoli 46 e 47 del dpr 445/2000 un'unica autocertificazione, comprovante tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa di riferimento, potrebbe sostituire ogni documento, anche in deroga ai limiti previsti dagli stessi o dalla normativa di settore. In sostanza una procedura semplificata per richiedere molti degli aiuti previsti per imprese e famiglie in difficoltà, quindi bonus e contributi statali. Da chiarire se la dichiarazione omnibus è tale o resta omnibus solo per le documentazioni inerenti l'emergenza sanitaria.
Sanzioni più pesanti in caso di errori o false dichiarazioni
Tuttavia, la semplificazione, per un verso, introdotta dall'autocertificazione è controbilanciata da un pesante inasprimento delle sanzioni penali e civili. Nel caso in cui si dovesse accertare la presenza di informazioni mendaci rese per ottenere benefici e/o contributi non dovuti, le sanzioni ordinarie sono aumentate da un terzo fino alla metà. Ed inoltre, in caso di sentenza passata in giudicato, si aggiunge l'obbligo di restituire all'Amministrazione erogante "le somme già ricevute in accoglimento dell'istanza, maggiorate del cinquanta per cento".
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