di Annamaria Villafrate - La tanto agognata fase 2 in alcuni parti d'Italia è già passata alla fase 3, mentre nella maggior parte delle regioni si attende il 18 maggio soprattutto per la riapertura di bar ristoranti, parrucchieri e centri estetici. L'accordo Governo-Regioni è stato raggiunto, dopo la videoconferenza a cui hanno preso parte i Governatori degli enti regionali, il premier Conte, il Ministro Speranza e il Ministro Boccia. Ora le Regioni devono assumersi la responsabilità delle loro decisioni sulla riapertura con l'avvertimento che, se i contagi tornano a salite, sarà di nuovo lock down. L'Inail intanto, con l'Istituto Superiore di Sanità, hanno elaborato le loro raccomandazioni (sotto allegate) per ristoranti e spiagge.
- Raggiunto l'accordo sulle riaperture tra Governo e Regioni
- Più spazio pubblico e senza Cosap nelle città
- Le misure tecniche dell'Inail per la ristorazione
- Le misure tecniche dell'Inail sulla balneazione
Raggiunto l'accordo sulle riaperture tra Governo e Regioni
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Dopo la videoconferenza Governo-Regioni il Ministro delle Autonomie locali Francesco Boccia annuncia che d'ora in poi avrà inizio la fase della responsabilità per le Regioni. L'accordo prevede la riapertura dal 18 maggio di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici.
Il comitato tecnico scientifico sta lavorando alle linee guida da impartire per poter riaprire in sicurezza e che devono tenere conto dei risultati relativi ai primi 10 giorni di allentamento delle misure dopo la fine del lockdown.
L'accordo prevede l'autonomia delle Regioni per la riapertura, ma il Governo conserva il potere di richiudere tutto se i contagi ricominciano a salire, con la predisposizione, come già avvenuto nella fase 1, delle zone rosse.
Più spazio pubblico e senza Cosap nelle città
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Il presidente della Regione Veneto si prepara per la riapertura totale. In altre Regioni invece i provvedimenti e le idee in campo per la riapertura sono più timide e prudenti.
Ad anticipare tutti è l'Alto Adige, che dall'11 maggio ha già riaperto ogni attività.
Milano, centro della pandemia, promette che bar, ristoranti e attività commerciali non pagheranno il suolo pubblico e che i tavolini potranno occupare anche le aree di parcheggio.
Torino, altra città del Nord colpita dal Covid, segue l'esempio di Milano concedendo gratuitamente più spazio pubblico alle attività commerciali che fino al 30 novembre saranno esentate dal pagamento della Cosap.
Anche la Sindaca Raggi desidera trasformare Roma in un grande dehor, grazie a un procedimento snello e veloce (c'è chi parla di sole 24 ore) per chi vuole occupare il suolo pubblico con tavoli e sedie, nel rispetto del distanziamento. Spazio pubblico per il quale sarà sospeso il pagamento della Cosap.
A Rapallo il lungo mare diventerà una grande isola pedonale. Le attività commerciali potranno usufruire di aree pubbliche più ampie, dove potranno essere collocati tavolini e sedie di ristoranti e bar, in attesa che arrivino linee guida più precise dal Governo centrale e dalla Regione per le distanze da rispettare.
Bari non è da meno, anche il Sindaco del capoluogo vuole ampliare lo spazio pubblico antistante alle attività commerciali del 50%, che potrà essere occupato da ombrelloni, sedie e tavoli, naturalmente nel rispetto del distanziamento. Concessione che sarà esente per tutto il periodo dell'emergenza Covid19 e che potrà essere richiesta inviando una e-mail.
Le misure tecniche dell'Inail per la ristorazione
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L'Inail nel frattempo, in collaborazione con l'Istituto Superiore della Sanità, emette un documento tecnico che contiene le ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da Covid19 per il settore della ristorazione, che impiega 1 milione e 200.000 lavoratori.
Queste in sintesi le regole per i ristoranti:
- cambiare spesso l'aria naturale e ventilare i locali;
- curare l'igiene degli ambienti;
- curare l'igiene delle mani;
- prediligere apparecchiature negli spazi aperti;
- distanziare i tavoli due metri l'uno dall'altro;
- distanziare adeguatamente le sedute;
- stabilire un limite massimo di capienza per ogni locale nel rispetto della misura dei 4 metri quadri per ogni cliente, fatto salvo l'utilizzo di sistemi divisori;
- preferire sistemi di prenotazione su base oraria per evitare attese e assembramenti;
- privilegiare menu stampati su lavagne consultabili da sito o app o menu su fogli usa e getta;
- obbligo per clienti di indossare la mascherina nelle fasi precedenti e successive al consumo del pasto;
- caldeggiare mezzi di pagamento con carta elettronica e, ove necessaria, la presenza di una barriera divisoria alla cassa;
- rendere disponibili igienizzanti per le mani in più punti della sala per il personale di servizio e i clienti;
- pulire accuratamente il tavolo dopo ogni pasto, evitando la presenza di contenitori per olio, sale e aceto.
Linee guida per il personale della ristorazione
Per quanto riguarda il personale è necessario fornire a quello di sala e a quello amministrativo le informazioni corrette sulle modalità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e le procedure di vestizione e svestizione.
Il personale di cucina deve indossare obbligatoriamente la mascherina chirurgica e guanti in nitrile. Il personale addetto ai tavoli deve indossare la mascherina dall'inizio alla fine del turno di lavoro e, se possibile, anch'essi guanti in nitrile. Garantire una frequente igiene delle mani, grazie a dispenser contenenti alcool o gel igienizzante. Igienizzare accuratamente la zona spogliatoio e dei servizi igienici destinati al personale.
Le misure tecniche dell'Inail sulla balneazione
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Questa estate 2020 sarà una stagione all'insegna del distanziamento e del rispetto degli altri. Il documento dell'Inail che contiene le misure tecniche per il settore della balneazione stabilisce in sintesi le seguenti regole:
- garantire la distanza minima di 5 metri tra file di ombrelloni;
- assicurare 4 metri di distanza tra gli ombrelloni della stessa fila;
- privilegiare l'assegnazione dello stesso ombrellone agli stessi soggetti se questi prenotano per più giorni;
- igienizzare lettini e accessori prima dell'utilizzo da parte di un nuovo utente;
- vietare l'utilizzo di eventuali piscine presenti all'interno dello stabilimento;
- vietare giochi o attività ludiche che favoriscano gli assembramenti.
Il personale addetto alla balneazione deve essere informato adeguatamente sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e sulle regole igieniche da rispettare. Anche per loro deve essere garantita la disponibilità di detergenti e gel igienizzanti in aree di facile accesso.
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