di Gabriella Lax - Le palestre ed i centri sportivi potrebbero tornare ad aprile dal prossimo 25 maggio. La proposta è stata fatta dal ministro allo Sport Vincenzo Spadafora.
Riaperture palestre con un protocollo adattabile
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Sì alla riapertura, entro il 25 maggio oppure prima per chi riuscirà a soddisfare prima le richieste per l'emergenza sanitaria. «Tutti avranno un protocollo adattabile alle diverse situazioni. Sarà poi responsabilità loro garantire sicurezza dei clienti, questo invoglierà le persone ad andare e superare la paura» afferma Spadafora.
La ripartenza dei centri sportivi avverrà secondo le linee guida, previa approvazione del Comitato tecnico-scientifico, e che dovrebbero arrivare a breve. «Le singole strutture sono molto diverse - dice Spadafora - parliamo di impianti di centinaia di metri quadri e di altre molto più piccole. Tutti devono avere un protocollo adattabile a diverse situazioni. Sarà poi responsabilità loro garantire sicurezza dei clienti, questo invoglierà le persone ad andare e superare la paura. Abbiamo già inviato le linee guida al Comitato tecnico scientifico, e se avremo risposte positive, le strutture potranno riaprire anche prima".
Le regole per la riapertura
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Nel protocollo igiene e distanziamento sociale non potranno mai mancare. In palestra gli attrezzi dovranno essere sanificati subito dopo l'uso di ogni singolo cliente, gli spogliatoi saranno chiusi, chiuse anche le aree comuni, servirà arrivare nel sito già vestiti adeguatamente all'attività che si andrà a svolgere e muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti. Per le palestre più piccole l'ingresso sarà scaglionato per appuntamento. Gli istruttori, con guanti monouso e mascherina, dovranno stare a due metri. Come sempre per l'igiene personale servirà lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti; disinfettare i propri effetti personali che non potranno essere condivisi.
Risorse per lo sport
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Come chiarisce il ministro ci saranno risorse a disposizione per attuare il protocollo di sicurezza per le realtà che avessero problemi attraverso la società sport e salute, per un settore che abbraccia oltre 20 milioni di italiani e che come gli altri è ormai fermo da quasi tre mesi a causa dell'epidemia. Perché lo sport non è solamente il calcio, ha spiegato il titolare del dicastero: «bisogna pensare a tutti gli sport con adeguati protocolli per ogni attività». E, per questo motivo, tra risorse ordinarie e straordinarie il governo stanzierà nel decreto circa 1 miliardo di euro di risorse per il sostegno allo sport».
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