di Gabriella Lax - È stato trovato un accordo la scorsa notte sul decreto Scuola. Alla fine il vincitore non è stato qualcuno: ma ha vinto la scuola stessa, chiariscono dal Pd. La situazione relativa ai concorsi dei docenti si sarebbe risolta con una mediazione che stabilisce a settembre assunzioni a tempo determinato da graduatorie provinciali, e contestualmente concorso con prova scritta selettiva.
- Decreto Scuola, niente più quiz
- Azzolina: «Con la prova scritta selezione più meritocratica»
- Ascani: «no sanatoria»
Decreto Scuola, niente più quiz
[Torna su]
Importante il ruolo del premier Giuseppe Conte. Cosa succederà? Il concorso per i precari ci sarà, ma solo dopo l'estate e non sarà più un quiz: si è scelta una prova scritta, ancora da stabilire. Intanto i 32 mila docenti di scuola media e superiore entreranno in cattedra a tempo determinato direttamente dalle Graduatorie d'istituto, che saranno aggiornate. In modo che dal primo settembre possano essere a disposizione della scuola.
Azzolina: «Con la prova scritta selezione più meritocratica»
[Torna su]
«Bene la soluzione sul concorso straordinario per la scuola», così il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. L'idea di fondo è quella di «ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito. La proposta del Presidente del Consiglio va in questa direzione - spiega commentando l'attività di Conte - confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti. Viene accolta la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette che erano stati previsti nel decreto scuola votato a dicembre in Parlamento. Questa prova sarà sostituita con uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica».
E poi ha aggiunto: «Le scelte che facciamo oggi avranno infatti ripercussioni nei prossimi anni. Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto. La scuola ha bisogno di stabilità e programmazione».
Ascani: «no sanatoria»
[Torna su]
E si aggiungono anche le dichiarazioni di Anna Ascani, viceministro all'Istruzione che specifica: «La soluzione trovata ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione. Noi pensavamo che le crocette non fossero un sistema di selezione adeguato e la pandemia ha cambiato tutto il quadro. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti, ora guardiamo a settembre».