di Annamaria Villafrate - Entro luglio sarà emanato il decreto attuativo del bonus bici, una misura di cui si parla dall'autunno scorso, ma che ha subito numerose battute d'arresto. Ora però sembra che sia la volta buona.
Vediamo che cos'è, chi lo può chiedere, per quali beni può essere utilizzato, come funziona dal punto di vista pratico e quali sono le criticità legate alla previsione di una fase 1 e di una fase 2.
- In arrivo il decreto attuativo
- Cos'è il bonus bici
- I beneficiari del bonus
- Come avviene il rimborso
- Come funziona il bonus biciclette
- Criticità bonus bici
In arrivo il decreto attuativo
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Il Ministero dell'Ambiente ha già pronta la bozza del decreto attuativo del bonus bici, per definire le modalità di erogazione della misura. Il testo del provvedimento è all'esame dei Ministeri Competenti.
La pubblicazione in Gazzetta è prevista entro il mese di luglio 2020.
Cos'è il bonus bici
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Il bonus bici o bonus mobilità è una misura che risale all'autunno del 2019. Con il Decreto Rilancio il bonus è stato modificato per adattarlo all'attuale situazione di emergenza sanitaria. Esso consiste in un contributo del 60% del prezzo, fino all'importo massimo di 500 euro, per l'acquisto di biciclette normali, a pedalata assistita, monopattini elettrici, segway, monowheel, monopattini elettrici, nuovi o usati e per servizi di sharing che hanno ad oggetto questi mezzi di mobilità, escluse quindi le autovetture. Il bonus non si estende agli accessori come guanti, casco, batterie, lucchetti, ecc...
I beneficiari del bonus
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Possono beneficiare del bonus bici tutti i soggetti maggiorenni residenti nei capoluoghi di Regione, di Provincia, nelle Città metropolitane anche con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti e nei Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti.
Come avviene il rimborso
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Il rimborso della spesa sostenuta per l'acquisto dei mezzi di mobilità personale a propulsione meccanica o elettrica si realizza in due fasi:
- nella prima il compratore viene rimborsato dell'importo pagato nella misura del 60%;
- nella seconda l'acquirente paga al negoziante il 40% del prezzo, mentre il restante 60% viene riconosciuto al negoziante che aderisce all'iniziativa. Il tutto naturalmente nei limiti delle risorse disponibili.
Come funziona il bonus biciclette
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I funzionamento del bonus è suddiviso in due fasi, che dipende dall'operatività di un'applicazione web, che al momento è in via di predisposizione e che sarà accessibile dal sito istituzionale del Ministero dell'ambiente entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo del Programma buono mobilità in Gazzetta ufficiale. Attenzione, perché per accedere all'applicazione è necessario essere in possesso delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Le due fasi del bonus
Il fatto che il bonus bici preveda l'entrata in funzione di una app, non significa che al momento non si possa beneficiare del bonus bici. Abbiamo visto infatti che sono previste due fasi.
- Nella prima fase, che decorre dal 4 maggio 2020 fino al giorno in cui l'applicazione web sarà operativa, chi acquista un mezzo di mobilità di quelli previsti dalla misura, riceve direttamente il rimborso purché conservi la fattura giustificativa della spesa e la alleghi all'istanza (in cui è necessario indicare l'Iban su cui si desidera ricevere l'accredito) da presentare tramite l'applicazione web. In questa fase l'acquisto può essere effettuato anche in un Comune diverso da quello di residenza.
- Nella seconda fase, che avrà inizio invece dal giorno di inizio operatività dell'applicazione web, lo sconto verrà praticato all'acquirente direttamente dal venditore del bene o dal fornitore del servizio in base a un buono di spesa digitale, che i beneficiari potranno generare grazie all'applicazione web da consegnare al negoziante e che dovrà essere utilizzato nel termine di 30 giorni dalla generazione, pena l'annullamento. In questa fase gli acquisti si possono effettuare presso i soggetti accreditati, che verranno inseriti nell'elenco dei fornitori consultabile tramite app.
Criticità bonus bici
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Il bonus bici fa discutere. Le critiche riguardano il rischio del click day, a causa delle risorse limitate e della previsione di due fasi, e il ritardo con cui è stata comunicata la necessità di produrre la fattura per beneficiare del bonus. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
Click day
Le risorse limitate destinate al bonus bici rischiano di produrre il click day, anche perché le istanze verranno accolte in base all'ordine di arrivo delle domande sulla app. Contando però che molti hanno sicuramente già approfittato della prima fase, che ha preso il via il 4 maggio, probabilmente le risorse, da quando partirà la app, saranno già state intaccate. L'Ancma ha stimato che i fondi sono sufficienti a consentire l'acquisto di 450.000 prodotti tra quelli rientranti nel bonus.
Fattura, non scontrino
Una delle prime criticità sollevate riguarda la possibilità di fruire del bonus solo se il negoziante ha emesso fattura. Una precisazione contenuta nelle Faq del sito del Ministero dell'Ambiente che quindi esclude le transazioni con negozianti nazionali che dal 4 maggio hanno rilasciato lo scontrino e quelle eseguite sul web con siti stranieri che non hanno emesso fattura.
Problema che potrebbe essere risolto annullando il documento e richiedendo espressamente la fattura. Un'operazione che però non è sempre di facile soluzione.
- Se infatti l'acquisto è stato effettuato in maggio, il commerciante ha emesso scontrino, ma non ha ancora inviato i dati relativi all'Agenzia, può annullare il documento fiscale ed emettere fattura entro il 15 giugno, inserendola nell'apposito registro delle fatture emesse. Questo perché la ricevuta del Pos, che prova un pagamento con mezzi tracciabili, gli consente di emettere una fattura differita. Il negoziante va incontro a sanzioni solo se l'annullamento dell'operazione viene eseguita dopo il 15 giugno e poi emette fattura, perché in questo caso risulta certificata in ritardo rispetto ai termini previsti.
- Stessa possibilità anche se il negoziante ha emesso scontrino nel mese di maggio 2020 e ha già inviato i dati all'Agenzia delle Entrate. Se dispone della ricevuta del Pos o del documento di consegna, può infatti annullare l'operazione, come nel caso precedente, ed emettere fattura differita entro il 15 giugno.
L'acquisto online da un sito italiano o straniero
Nel caso in cui l'acquisto venga effettuato su un sito online estero, ai fini del bonus, è necessario presentare un documento equipollente alla fattura contenete pertanto i seguenti dati:
- data di emissione del documento;
- denominazione o ragione sociale, nome, cognome e residenza del venditore;
- partita Iva del cedente;
- nome, cognome, residenza o domicilio del cessionario;
- natura, qualità e quantità dei beni acquistati;
- importo dell'operazione e Iva.
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