- Ultimo e definitivo scorrimento
- Un nuovo piano dei fabbisogni
- Troppe cessazioni e cancellerie senza personale
- La fase 3 della giustizia e una ripartenza in salita
Ultimo e definitivo scorrimento
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Il Ministero della Giustizia ha comunicato lo scorrimento integrale della graduatoria degli idonei assistenti giudiziari.
Con provvedimento della Direzione Generale del Personale e della Formazione del 16 luglio scorso, è stata disposta l'assunzione delle restanti 837 unità del concorso ad 800 posti, a tempo indeterminato, per il profilo di assistente giudiziario, indetto nel novembre 2016.
Dei residui 837 candidati, 500 saranno convocati entro il 7 agosto mentre gli ultimi 337 saranno chiamati in autunno.
Viste le norme sanitarie attualmente in vigore a causa dell'emergenza da Covid-19, la scelta della sede sarà effettuata mediante la piattaforma Microsoft Teams, nelle giornate comprese fra il 27 luglio e il 7 agosto.
La sottoscrizione del contratto avverrà il 28 settembre 2020, data stabilita per la presa di servizio, presso l'ufficio di destinazione scelto dal candidato oppure assegnato d'ufficio.
Un nuovo piano dei fabbisogni
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La giustizia, appesantita nei carichi di lavoro dagli effetti del Coronavirus, si appresta ad accogliere nuove risorse, indispensabili per la sua ripartenza.
A tal riguardo, presso il Ministero della Giustizia, è in fase di definizione il processo di aggiornamento, con programmazione prolungata al 2022, del piano assunzionale di 8.135 unità, già sottoscritto nel giugno 2019 dal ministro Bonafede.
Il piano prevede una copertura complessiva di 9.964 unità, di cui 1.000 di Area II a tempo determinato e altre 800, a tempo determinato, stabilite dal decreto Sicurezza Bis.
A questi numeri, inoltre, vanno ad aggiungersi 1.457 unità derivate dai processi di riqualificazione del personale e altre 40 unità di dirigenti di seconda fascia.
Per il triennio 2020/2022 si prevedono più di 10.000 ingressi, molti dei quali saranno determinati da concorsi ancora da bandire oppure già in corso ma, attualmente, fermi a causa della pandemia. Per queste assunzioni bisognerà attendere il 2021 e il 2022.
Troppe cessazioni e cancellerie senza personale
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Nel frattempo, però, sarà difficile ovviare alle numerose carenze negli organici. Per il triennio 2020/2022 si stima che, in tutto il comparto, le cessazioni saranno 4.889, 2.038 delle quali per dimissioni volontarie.
Complessivamente, nel 2019, le cessazioni sono state 1.759 mentre dal 1° gennaio al 9 luglio di quest'anno sono già 1.150.
Numeri importanti che riflettono una condizione emergenziale che il nostro sistema giudiziario si trascina dietro da tempo.
Troppi i tribunali piegati dagli eccessivi carichi di lavoro e dalla mancanza, oltre che di personale, anche di strutture e spazi adeguati.
Nei giorni della fase 2, mai decollata, ha fatto notizia la protesta organizzata dall'Ordine degli Avvocati di Roma contro la lentezza della macchina giudiziaria.
Un grido di dolore che è andato oltre gli uffici giudiziari della Capitale e al quale si sono uniti tutti gli avvocati italiani, pronti a tutelare i diritti e le libertà dei cittadini in condizioni di sicurezza, in aule idonee e con il personale necessario per garantire il servizio della giustizia.
La fase 3 della giustizia e una ripartenza in salita
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Le assunzioni degli ultimi 837 idonei assistenti giudiziari che, tuttavia, non saranno sufficienti a tamponare le pesanti carenze negli organici, si inseriscono in contesto molto critico.
Il loro ingresso negli uffici giudiziari italiani, inoltre, coincide con la fase della 3 della giustizia che si annuncia tutta in salita.
Il decreto Rilancio prevede 3.250 assunzioni che dovrebbero consentire la ripartenza di un settore sempre più precario. Un'iniezione di risorse, considerata cruciale dopo un periodo di fermo imposto dalla pandemia.
Una prima risposta è arrivata con l'annuncio dello scorrimento definitivo della graduatoria degli idonei assistenti giudiziari, con la consapevolezza che investire sulla giustizia è una condizione necessaria per sostenere tutte le riforme indispensabili al comparto.
Per tutte le altre risposte, l'auspicio è che possano arrivare quanto prima, soprattutto per restituire al sistema la dignità e l'attenzione specifica che merita.
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