- Violenza domestica, nell'inferno del lockdown
- Istat e violenze domestiche: chiamate più che raddoppiate
- Violenze contro le donne soprattutto in casa
Violenza domestica, nell'inferno del lockdown
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Con il lockdown sono aumentati i casi di violenza domestica. Un inferno senza fine quello vissuto dalle donne, vittime di violenze in famiglia. La convivenza forzata innervosendo tutti già in situazioni normali, ha inasprito l'atteggiamento dei soggetti maltrattanti nei confronti delle vittime. Restare in casa h24 ha reso questo tipo di prigionia ancora più dolorosa. Anche perché non ci sono scuse, giustificazioni per poter uscire e chiedere un aiuto e un intervento. Un inferno di cui parlano i numeri dell'Istat che ha esaminato (come si legge sul sito ufficiale) i dati contenuti nel dataset del numero verde 1522, nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020. Come già accaduto in altri Paesi europei, le informazioni raccolte dal numero verde contro la violenza e lo stalking possono fornire importanti evidenze relative all'andamento del fenomeno della violenza domestica durante il periodo della pandemia. Soprattutto se i numeri sono paragonati a quelli dello stesso periodo degli anni precedenti.
Istat e violenze domestiche: chiamate più che raddoppiate
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Il numero delle chiamate sia telefoniche sia via chat nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+119,6%), passando da 6.956 a 15.280. Sono, invece, diminuite le chiamate fatte per errori non intenzionali (703) e per errori voluti, quelle fatte per scherzo (3.585) o semplicemente per molestare (766), volte a denigrare la funzione di aiuto e supporto del 1522.
La crescita delle richieste di aiuto tramite chat è quintuplicata passando da 417 a 2.666 messaggi. Accanto alla richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza (4.899 chiamate pari al 32,1% del totale delle chiamate valide) crescono anche le chiamate per avere informazioni sulla tipologia di servizi offerti dal 1522 (3.655 pari al 23,9%). Il numero verde, durante il periodo di lockdown, ha fornito informazioni e consulenze anche a diversi ed eterogenei necessità di aiuto indicando numeri utili di supporto sociale e psicologico (2.979 pari al 19,5% del totale), a testimonianza della funzione di "vicinanza" che questo servizio ha erogato in un particolare momento di crisi. Mentre il 77,2% delle vittime è stato inviato ad altri servizi.
Violenze contro le donne soprattutto in casa
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Il primo dato che rileva è che si è trattato di violenze di genere, di cui sono state vittime le donne, in tutto 6.254 contro i 253 casi di vittime uomini. Gli autori indicati sono stati 5.540 uomini e 440 donne.
In secondo luogo in aumento i dati relativi alla violenza domestica. Nel 2019 sono state 2.251 le persone che hanno chiamato per denunciare violenza in casa, mentre nel 2020 si arriva a 5016 persone. Sono anche raddoppiate le chiamate per episodi di violenza in case altrui, ed è aumentata, nonostante il lockdown, la violenza per strada: 74 telefonate in quattro mesi, contro le 15 del medesimo periodo del 2019.
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