Pacchetto previdenza 2021
Post quota 100, una quota 41 per i lavoratori fragili e scivolo di 7 anni rafforzati con l'isopensione, doppia proroga per Ape social e opzione donna e possibile ulteriore salvaguardia per i cosiddetti lavoratori esodati. Il pacchetto previdenza 2021 è ricco di novità che andranno a confluire con molta probabilità nella prossima manovra.
Gli ultimi aggiustamenti sono stati apportati in questi giorni e illustrati al tavolo con i sindacati convocato dal ministero del lavoro. La dote del pacchetto pensioni nella bozza della prossima legge di bilancio si aggira sui 200 milioni che saliranno a 500 nel 2022 e a oltre 600 nel 2023.
Pensioni quota 41
Il Governo è al lavoro per programmare l'uscita dal lavoro dopo 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica per i lavoratori che saranno riconosciuti in condizione di fragilità. Oltre naturalmente ai casi di Ape Social
, pensionamento dei precoci, opzione donna ed esodati. La previsione dovrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2021, con un'estensione a nuove categorie di cui si è discusso nel corso di un incontro del ministro Nunzia Catalfo con i sindacati.Pensioni quota 41, i requisiti
Quota 41 consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi senza il requisito anagrafico. Quota 41 è relativa alle pensioni
di coloro che sono considerati lavoratori precoci ossia che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni e che possono vantare 12 mesi di contribuzione prima di quell'età. Il lavoratore precoce deve avere anche uno dei seguenti requisiti: essere in stato di disoccupazione a seguito della cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o anche risoluzione consensuale e la conclusione della Naspi da almeno tre mesi; essere un lavoratore con invalidità con percentuale pari o superiore al 74%; essere caregiver che assiste, da almeno sei mesi, un familiare con disabilità anche grave come da legge 104; aver svolto mansioni gravose o usuranti.Pensioni quota 41, le nuove categorie
Sono i sindacati a spingere affinchè tutti i requisiti vengano eliminati, così da consentire a tutti i lavoratori precoci di poter accedere a Quota 41. Un'uscita anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica non solo per i "precoci", ai quali verrebbe prolungato nel tempo, ma anche a quei lavoratori che saranno riconosciuti in condizione di fragilità. Un concetto questo da definire, sul quale lavorano i tecnici del governo.
Dovrebbero essere ricompresi: immunodepressi, dializzati, diabetici e cardiopatici oltre a coloro che lavorano nella sanità e nei trasporti, per esempio, e che sono più esposti al contagio da Covid.
Post quota 100: le nuove flessibilità in uscita
Nel post quota 100 ci sarebbero anche nuove flessibilità in uscita, come la nuova isopensione, su 7 anni invece dei 4 previsti e con possibilità di utilizzarla anche con accordi coi sindacati e ricorso alla Naspi nel primo biennio di uscita, sì da ridurre l'onere dello scivolo per le imprese minori. Prevista inoltre un'estensione dei contratti di espansione alle aziende fino a 500 addetti (con contribuzione figurativa piena e due anni di Naspi). Ipotesi di allungamento della Naspi a 36 mesi anche per i casi di prepensionamento.
Proroga Ape social e Opzione donna
In campo anche l'ipotesi di estendere l'accesso dell'Ape social anche ai lavoratori fragili e di prorogare opzione donna per consentire l'uscita anticipata delle lavoratrici che maturano i requisiti entro il 2020 (58 anni di età e 35 di contributi).
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