Un ragazzo di 29 anni che era stato condannato per spaccio nel 2003 ha deciso di patteggiare la pena nella misura di un anno senza la condizionale. Il ragazzo aveva già dei precedenti per violazione della legge sull'immigrazione.
Le porte del carcere si sono però aperte con molto anticipo. Il ragazzo, infatti, dopo solo tre mesi di detenzione ha ottenuto la pena alternativa dei domiciliari. Il fatto è accaduto nella città di Torino dove l'uomo, dopo il patteggiamento, ha presentato ricorso in Cassazione per bloccare l'esecuzione delle sentenza. Si è poi rivolto al Tribunale del riesame che gli ha concesso i domiciliari considerando ridotte le esigenze di natura cautelare. Nell'impianto motivazionale il Tribunale ha dato anche rilievo alla spiegazione fornita dall'imputato il quale, durante il processo, aveva detto di essere dispiaciuto per l'accaduto ma di aver avuto bisogno di soldi per mantenere la famiglia e un figlio appena nato essendo all'epoca dei fatti privo di lavoro.
Le porte del carcere si sono però aperte con molto anticipo. Il ragazzo, infatti, dopo solo tre mesi di detenzione ha ottenuto la pena alternativa dei domiciliari. Il fatto è accaduto nella città di Torino dove l'uomo, dopo il patteggiamento, ha presentato ricorso in Cassazione per bloccare l'esecuzione delle sentenza. Si è poi rivolto al Tribunale del riesame che gli ha concesso i domiciliari considerando ridotte le esigenze di natura cautelare. Nell'impianto motivazionale il Tribunale ha dato anche rilievo alla spiegazione fornita dall'imputato il quale, durante il processo, aveva detto di essere dispiaciuto per l'accaduto ma di aver avuto bisogno di soldi per mantenere la famiglia e un figlio appena nato essendo all'epoca dei fatti privo di lavoro.
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