L'Autorità Garante per Protezione dei dati personali (Comunicazione del 12.07.2007) ha reso noto di aver lanciato un allarme nella relazione annuale al Parlamento sul fatto che in Italia, in questo momento, c'è una forte emergenza privacy che ha assunto una dimensione tale da essere parificata alle altre emergenze nazionali quali, ad esempio, quella ambientale, energetica e infrastrutturale.
Il Garante ha infatti osservato che attraverso l'uso di videocamere, videotelefonini e, generalmente, di tecniche ingannevoli per acquisire e trattare dati anche delicatissimi, negli ultimi mesi è scoppiato cd. il fenomeno della penetrabilità delle grandi banche dati, con il rischio di alimentare un clima da grande fratello in cui ha un ruolo chiave internet, definito come la nuova frontiera per il lavoro dell'Autorità per la privacy.
Il Garante ha quindi precisato che il diritto a informare e a essere informati è quindi da tutelare ma non può essere invocato al fine di giustificare chi raccoglie notizie e dati con lo scopo esclusivo del ricatto o del condizionamento, sotto la minaccia di renderle pubbliche.
Il Garante ha infatti osservato che attraverso l'uso di videocamere, videotelefonini e, generalmente, di tecniche ingannevoli per acquisire e trattare dati anche delicatissimi, negli ultimi mesi è scoppiato cd. il fenomeno della penetrabilità delle grandi banche dati, con il rischio di alimentare un clima da grande fratello in cui ha un ruolo chiave internet, definito come la nuova frontiera per il lavoro dell'Autorità per la privacy.
Il Garante ha quindi precisato che il diritto a informare e a essere informati è quindi da tutelare ma non può essere invocato al fine di giustificare chi raccoglie notizie e dati con lo scopo esclusivo del ricatto o del condizionamento, sotto la minaccia di renderle pubbliche.
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