Sulla base di quanto emerge da un monitoraggio dell'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) in Italia le vittime del mobbing sarebbero circa un milione e mezzo. E si tratta non solo di lavoratori vessati dai propri superiori, ma anche di lavoratori perseguitati da colleghi dello stesso livello.
Nella maggior parte dei casi il mobbing si verifica negli uffici della pubblica amministrazione.
Sempre secondo l'Ispesl, il mobbing comporta anche costi elevati per il datore di lavoro giacché riduce del 70% la produttivita' del lavoratore. Si tratta però di stime non ufficiali considerato che per lo più il fenomeno resta nel sommerso ed appare in Italia più contenuto rispetto ad altri Paesi europei. Nel nosto paese, infatti, si stimano circa 4 mobbizzati ogni 100 occupati mentre la media Ue si attesta intorno all'8% (pari a circa 12 milioni di vittime). Il triste primato in materia di mobbing spetta invece alla Finlandia, con il 15% seguita dal Regno Unito e dai Paesi Bassi, con il 14%.
Ecco il quadro di come i lavoratori sono tutelati nei diversi paesi europei.
In Francia nel 2000 e' stata approvata la prima legge sul mobbing che ha introdotto il principio dell'inversione dell'onere della prova. In sostanza chi è accusato di mobbing deve dimostrare la propria innocenza. E' anche prevista una specifica figura di reato che prevede la reclusione fino a un anno e la multa di 15 mila euro.
In Spagna nel novembre 2001 sono stati presentati due progetti di legge e nel frattempo, il Parlamento ha approvato un provvedimento che si propone di modificare la normativa sui rischi lavorativi per includere, tra gli obblighi del datore, anche quello della prevenzione del mobbing.
Il primo paese a dotarsi di una normativa sul mobbing è, invece, la Svezia in cui è in vigore una legge specifica sin al 1993. In Belgio, poi, una norma del 2002 prevede l'obbligo del datore di lavoro di nominare un consigliere per la prevenzione del mobbing. Inoltre presso i servizi pubblici di protezione sul lavoro è stata istituita una apposita commissione composta da rappresentanti dei lavoratori e dei datori e che offre assistenza alle vittime del mobbing al di fuori della realta' lavorativa.
In Gran Bretagna al momento vi è solo una proposta di legge prevede l'obbligo di prevenzione a carico del datore di lavoro.
In Germania non c'è ancora una regolamentazione normativa ma esistono acuni accordi di settore come quello firmato dalla Volkswagen nel 1996 con i sindacati che si prefigge di prevenire le molestie sessuali e ogni altra forma di mobbing. Anche nel pubblico impiego si è raggiunto un accordo sul mobbing che risale al 1998.
In Austria mancanza ancora una legge specifica ma il mobbing è indicato nel piano di azione per la parita' uomo-donna approvato nel 1998. Vi si legge: "Tra i comportamenti che ledono la dignita' delle donne e degli uomini nel luogo di lavoro vanno annoverati in particolare le espressioni denigratorie, il mobbing e la molestia sessuale. Le collaboratrici devono essere edotte sulle possibilita' giuridiche di tutela delle molestie sessuali'.
Nella maggior parte dei casi il mobbing si verifica negli uffici della pubblica amministrazione.
Sempre secondo l'Ispesl, il mobbing comporta anche costi elevati per il datore di lavoro giacché riduce del 70% la produttivita' del lavoratore. Si tratta però di stime non ufficiali considerato che per lo più il fenomeno resta nel sommerso ed appare in Italia più contenuto rispetto ad altri Paesi europei. Nel nosto paese, infatti, si stimano circa 4 mobbizzati ogni 100 occupati mentre la media Ue si attesta intorno all'8% (pari a circa 12 milioni di vittime). Il triste primato in materia di mobbing spetta invece alla Finlandia, con il 15% seguita dal Regno Unito e dai Paesi Bassi, con il 14%.
Ecco il quadro di come i lavoratori sono tutelati nei diversi paesi europei.
In Francia nel 2000 e' stata approvata la prima legge sul mobbing che ha introdotto il principio dell'inversione dell'onere della prova. In sostanza chi è accusato di mobbing deve dimostrare la propria innocenza. E' anche prevista una specifica figura di reato che prevede la reclusione fino a un anno e la multa di 15 mila euro.
In Spagna nel novembre 2001 sono stati presentati due progetti di legge e nel frattempo, il Parlamento ha approvato un provvedimento che si propone di modificare la normativa sui rischi lavorativi per includere, tra gli obblighi del datore, anche quello della prevenzione del mobbing.
Il primo paese a dotarsi di una normativa sul mobbing è, invece, la Svezia in cui è in vigore una legge specifica sin al 1993. In Belgio, poi, una norma del 2002 prevede l'obbligo del datore di lavoro di nominare un consigliere per la prevenzione del mobbing. Inoltre presso i servizi pubblici di protezione sul lavoro è stata istituita una apposita commissione composta da rappresentanti dei lavoratori e dei datori e che offre assistenza alle vittime del mobbing al di fuori della realta' lavorativa.
In Gran Bretagna al momento vi è solo una proposta di legge prevede l'obbligo di prevenzione a carico del datore di lavoro.
In Germania non c'è ancora una regolamentazione normativa ma esistono acuni accordi di settore come quello firmato dalla Volkswagen nel 1996 con i sindacati che si prefigge di prevenire le molestie sessuali e ogni altra forma di mobbing. Anche nel pubblico impiego si è raggiunto un accordo sul mobbing che risale al 1998.
In Austria mancanza ancora una legge specifica ma il mobbing è indicato nel piano di azione per la parita' uomo-donna approvato nel 1998. Vi si legge: "Tra i comportamenti che ledono la dignita' delle donne e degli uomini nel luogo di lavoro vanno annoverati in particolare le espressioni denigratorie, il mobbing e la molestia sessuale. Le collaboratrici devono essere edotte sulle possibilita' giuridiche di tutela delle molestie sessuali'.
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