La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza impugnata che aveva giudicato legittimo il licenziamento per giusta causa di un bancario per violazione di norme antiriciclaggio. La fattispecie concerneva un caso in cui il dipendente dell'istituto di credito aveva partecipato attivamente ad una serie di operazioni bancarie comportanti la violazione delle norme antiricilaggio e la distrazione di fondi, essendo tra l'altro legato da rapporti di parentela e affinità con gli amministratori della società coinvolta nelle operazioni bancarie. Secondo la Suprema Corte: il Tribunale, sulla base di una puntuale ed analitica ricostruzione di una serie di vicende ha valutato quale personalità professionale del lavoratore licenziato emergesse in relazione ad esse, traendone il convincimento di comportamenti non segnati da trasparenza ed irreprensibilità, e tali, quindi, in relazione al contesto oggettivo ed ai soggetti che vi erano, coinvolti, da determinare una più che giustificata rottura del rapporto di fiducia fra lavoratore e datore di lavoro (Cassazione - Sezione Lavoro, Sentenza 22 agosto 2002, n.12414 - Licenziamento per giusta causa - Dipendente di istituto di credito e violazione di norme antiriciclaggio).
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