Il Garante per la protezione dei dati personali (comunicato dello scorso 29 febbraio) ha reso noto di aver stabilito che i giornalisti, quando si trovano a diffondere notizie strettamente legate alla salute e alla malattia delle persone, anche se di evidente interesse pubblico, non possono pubblicare riferimenti eccessivi sulla vita privata del soggetto interessato nonché i suoi dati analitici di stretto interesse clinico.
Ha infatti osservato il Garante che, pubblicare in maniera precisa ed eccessiva tali dati, comporterebbe la violazione della privacy del soggetto nonché la sua dignità di persona malata. In tali casi, osserva il Garante, l'informazione deve essere solo concisa, precisa ed essenziale.
Il Codice Deontologico dei Giornalisti, prosegue l'Autorità, stabilisce che il professionista, nel far riferimento allo stato di salute di una persona, deve rispettarne la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza e il decoro personale, soprattutto in presenza di gravi malattie (o malattie terminali) e astenersi dal pubblicare "dati analitici di interesse strettamente clinico".
Ha infatti osservato il Garante che, pubblicare in maniera precisa ed eccessiva tali dati, comporterebbe la violazione della privacy del soggetto nonché la sua dignità di persona malata. In tali casi, osserva il Garante, l'informazione deve essere solo concisa, precisa ed essenziale.
Il Codice Deontologico dei Giornalisti, prosegue l'Autorità, stabilisce che il professionista, nel far riferimento allo stato di salute di una persona, deve rispettarne la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza e il decoro personale, soprattutto in presenza di gravi malattie (o malattie terminali) e astenersi dal pubblicare "dati analitici di interesse strettamente clinico".
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: