"Va benissimo pubblicizzare in tv un prodotto, ma i telespettatori devono essere chiaramente avvisati del messaggio promozionale cui stanno assistendo. In caso contrario, potrebbe palesarsi una pubblicità occulta, espressamente vietata dalle leggi italiane e comunitarie." Con questo attacco il Codacons ha presentato esposto all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, l'AGCM, contro la puntata del programma "Tutti pazzi per la tele" andata in onda il 30 settembre, per la violazione delle norme in materia di pubblicità occulta. Durante la trasmissione, Mike Buongiorno, ospite di Antonella Clerici, avrebbe tenuto in mano il suo nuovo libro, appena uscito dalla tipografia, "in modo poco elegante e rispettoso del pubblico" (come commenta il Codacons), senza il minimo avviso ai telespettatori che si stava trattando di un messaggio pubblicitario vero e proprio. Secondo, infatti, la direttiva (84/450/CEE modificata dalla 97/55/CE), assorbita nel nostro ordinamento dal decreto legislativo del 25 gennaio del 1992 n.74 e successive modificazioni, "la pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta." (art.1, 2°comma) e "chiaramente riconoscibile come tale; in particolare, la pubblicità a mezzo di stampa deve essere distinguibile dalle altre forme di comunicazione al pubblico, con modalità grafiche di evidente percezione", come viene ulteriormente ribadito all'art.4. Anche il Tar in una recente sentenza ha affermato che "la legge vieta qualsiasi "camuffamento' di un messaggio pubblicitario sotto sembianze diverse allorché la dissimulazione della natura pubblicitaria del messaggio sia di per sé idonea ad indurre in errore il destinatario, pregiudicandone il comportamento economico." Grazie alla normativa, imprese concorrenti, associazioni di consumatori, la P.a. e singoli cittadini, possono denunciare comportamenti pubblicitari ritenuti non in regola con le normative europee sulla pubblicità occulta. Questa non è la prima volta che il Codacons bacchetta la Rai. Nel 2003, Bruno Vespa, ospite della trasmissione "Quelli che il calcio", aveva cercato di pubblicizzare il suo libro. Anche in quel caso il Codacons presentò esposto e vinse.
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