Sarebbero circa 2,5 milioni gli avvisi errati di irrogazione di sanzioni emessi dalle Regioni per il recupero del bollo auto. L'associazione Contribuenti Italiani ha annunciato che farà una battaglia legale contro queste inesatte sanzioni, per gli anni che vanno dal 1999 al 2005. Gli avvisi presenterebbero profili di illegittimità perché notificati oltre il termine di prescrizione breve di tre anni, secondo quanto disposto dalla legge n. 53 del 1983, recante misure in materia tributaria. Il Bollo pazzo ho colpito un po' tutta Italia, con altissima densità in regioni come la Lombardia, Liguria, Veneto, Piemonte, Umbria, Marche, Calabria, Puglia e Sicilia. Gli enti locali però, non si sarebbero limitati a irrogare sanzioni semplicemente inesatte ma, addirittura, impossibili: secondo quanto si apprende da un comunicato stampa di Contribuenti.it, sarebbero arrivati bolli-auto pazzi anche a persone non in possesso di un'automobile, verso soggetti esentati e addirittura contro deceduti. L'associazione chiede alla magistratura che sia fatta chiarezza sull'accaduto, soprattutto al fine di accertare se, questi macroscopici errori all'apparenza, non nascondano in realtà manovre fraudolente atte a incrementare le entrate degli enti locali, alle prese con bilanci disastrosi. "Lo sportello del contribuente" mette a disposizione degli utenti il modulo per poter fare ricordo alle commissioni tributarie, e invita, dopo il pagamento e qualora si sia ancora in possesso della ricevuta dell'avvenuto pagamento della sanzione ingiusta, a fare denuncia agli amministratori, contestando il reato di appropriazione indebita.
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